Una manifestazione ad alta tensione, quella condotta da tutti gli studenti italiani in più di trenta città centro di proteste e scontri, per difendere il diritto all’istruzione, a strutture più sicure, per rivendicare il bisogno di attenzione psicologica anche negli istituti e protestare contro la mancanza di fondi. Tanti striscioni e slogan per protestare contro la riforma Valditara e il governo: “Ogni giorno è no Meloni Day”, con il testo della legga simbolicamente dato alle fiamme assieme a fantocci dei componenti del consiglio dei ministri, e con le loro foto sporche di mano rosse. Le scene più violente a Torino, dove dopo gli scontri con le forze dell’ordine, una quindicina di poliziotti dei reparti mobili sono stati portati al pronto soccorso in seguito all’esplosione di un ordigno rudimentale, intossicati dalle esalazioni urticanti rilasciate nell’aria.

Le proteste nelle città

A Torino numerosi scontri con la polizia, danni a fast-food, ed è stato bruciato il fantoccio del ministro dell’Istruzione Valditara. Slogan poi contro il governo e il genocidio palestinese. A Bologna e Milano sono stati Imbrattati manifesti della premier e di altri ministri con vernice rossa, uova sono state lanciate contro una banca, e il governo è stato accusato di avere “mani sporche di sangue” per spese militari e alternanza scuola-lavoro, considerata pericolosa. Anche qui è stato bruciato simbolicamente il testo della riforma Valditara. A Roma la protesta è proseguita davanti al ministero dell’Istruzione, ribattezzato “ministero della guerra”, con richieste per un’istruzione pubblica gratuita e inclusiva, con maggior attenzione al benessere psicologico e una maggior rappresentanza studentesca. A Napoli gli studenti hanno esposto striscioni e criticato la destinazione di fondi alla guerra anziché alla scuola, chiedendo maggiore attenzione alle loro istanze.

Il commento di Meloni e Valditara

La premier Giorgia Meloni ha parlato di “inaccettabili scene di violenza e caos ad opera dei soliti facinorosi”, ricordando che “diversi agenti delle forze dell’ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri”. Il ministro dell’Istruzione Valditara ricordando che oggi qualcuno ha insanguinato la sua immagine assieme a quella di altri ministri e della premier “perché noi saremmo i sostenitori dell’alternanza scuola-lavoro, dello sfruttamento e della dipendenza dalla scuola dall’impresa”  ha ricordato che “Cè ancora qualcuno che guarda con la testa rivolta verso il passato, che vorrebbe una scuola che fosse distante dall’impresa, una scuola con una formazione unitaria, uguale per tutti, senza considerare che invece la società, i giovani, hanno tanti talenti” e “che la diversità è indice di bellezza se la diversità sa essere valorizzata, se i talenti sanno essere valorizzati”.

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