La Russia annuncia una “tregua” per “scopi umanitari” a partire dalle 10 (le 8 italiane) di martedì mattina 8 marzo. Un cessate il fuoco ufficializzato dal ministero della Difesa di Vladimir Putin e reso noto dall’agenzia Tass, che tuttavia non specifica la durata. Uno stop che arriva anche dopo le pressioni del presidente francese Emmanuel Macron che in queste settimane, anche in veste di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea (fino al prossimo 30 giugno), ha tenuto numerosi colloqui telefonici con il leader russo Vladimir Putin. Un’operazione di facciata la definisce invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Considerata la catastrofica situazione umanitaria e il suo drammatico deterioramento nelle città di Kiev, Kharkov, Sumy e Mariupol, e anche su richiesta personale del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron al Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin, le Forze Armate di La Russia annuncia un cessate il fuoco dalle 10:00 del 7 marzo 2022 per scopi umanitari e sta aprendo corridoi umanitari”, si legge nella nota del ministero della Difesa russo.

Per Zelensky si tratta invece solo di una decisione per “fare scena”. In video pubblicato sui social poco dopo le 22 italiane, il presidente ucraino attacca: “Hanno colpito un vecchio panificio (almeno 13 le vittime civili, ndr), una chiesa dell’800. Perché? I corridoi umanitari li mantengono solo nella direzione del loro paese per poche decine di persone. Perché? Solo per fare scena, per farli riprendere dalle telecamere e dire come hanno salvato la popolazione. Che cinismo”.

Secondo sempre l’agenzia Tass, le forze armate russe hanno organizzato l’evacuazione di oltre 173.000 persone in Russia, inclusi più di 44.000 bambini. Altri dettagli non sono stati forniti. Zelensky intanto nel video girato a Bankova, edificio che ospita gli uffici presidenziali, ribadisce: “Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova, senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”.

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Il capo dello Stato ha poi accusato Mosca per il fallimento delle operazioni umanitarie dicendo: “C’è stato un accordo sui corridoi umanitari, al loro posto hanno funzionato i carri armati russi. L’annuncio da parte della Russia di un piano per creare nuovi corridoi umanitari per evacuare Kharkiv, la capitale Kiev e altre località è arrivato dopo due giorni di cessate il fuoco volti a consentire ai civili di fuggire dalla città assediata di Mariupol, tregua prontamente violata”.

Spiazzano infine le parole di Putin, chiaramente smentite dalle testimonianza dei giorni scorsi. “I soldati di leva russi non partecipano e non parteciperanno all’operazione militare in Ucraina e non ci saranno ulteriori richiami di riservisti” ha affermato il presidente russo in un discorso televisivo trasmesso in occasione della Festa della Donna. “I compiti assegnati sono svolti solo da militari professionisti. Sono sicuro che assicureranno in modo affidabile sicurezza e pace al popolo russo”. Versione che stride con le testimonianze raccolte nei giorni scorsi, quando giovani soldati russi, divenuti prigionieri delle forze armate ucraine, raccontavano tutt’altro. 

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.