Mama Africa
Putin e l’avvicendamento dei mercenari nel Sahel. Via il Wagner Group del ribelle Prigozhin, il ‘saluto’ dei Tuareg: “Benvenuti assassini”

La notizia che il Wagner Group lascia il Mali in realtà fa parte di un programma di disimpegno sul territorio in favore del nuovo gruppo dall’Africa Corps. I Wagner hanno chiuso la loro esperienza con un video dove dichiarano che la missione nel paese africano è conclusa con il risultato di aver definitivamente sconfitto il terrorismo islamico. Questa partenza era programmata da tempo perché dalla morte di Evgeny Prigozhin il vecchio Wagner Group è stato sostituito dall’Africa Corps, un nuovo gruppo di mercenari che risponde direttamente al ministero degli Esteri di Mosca.
Sul campo questi miliziani hanno affiancato le Fama (Forze Armate del Mali) lottando contro il jihadismo di al Qaeda e lo Stato Islamico e soprattutto contro i ribelli Tuareg che lottano per l’indipendenza del nord del Mali , detto Azawad. Tuareg che, in una nota, hanno definito sia il Wagner Group che l’Africa Corps degli “assassini”, sottolineando che l’avvicendamento non costituisce una rottura ma una brutale continuità che vedrà ancora una volta la riproduzione di un modello fondato sulla repressione e la sistematica violazione dei diritti umani”.
Sul confine con l’Algeria i mercenari russi sono stati però pesantemente sconfitti dai guerrieri blu del deserto perdendo alcune decine di uomini. Il fenomeno dell’estremismo islamico ha attecchito soprattutto fra la popolazione Fulani, che professano l’Islam e che sono relegati ai margini della società africana. Adesso tutti gli uomini del Wagner Group entreranno a far parte dell’Africa Corps, mantenendo gradi e funzioni.
La giunta golpista che governa il Mali per bocca del presidente ad interim, il colonnello Assimi Goita, ha pubblicamente ringraziato il Wagner Group per il lavoro svolto in questi anni e si è detta pronta ad implementare il rapporto con la Russia. Mosca in questi anni ha investito molto nel Sahel rovesciando con una serie di colpi di stato i governi eletti di Mali, Niger e Burkina Faso. Anche il cambio al vertice di questo importantissimo braccio ufficioso del Cremlino non ha sconvolto i rapporti nei paesi del continente africano, dimostrando quanto sia ormai radicata la presenza russa in quest’area del mondo.
La Russia sta puntando anche ad espandersi e sta implementando la sua presenza in Ciad, Costa d’Avorio e Senegal, tutto a discapito della Francia che ormai non è più ospite gradito nel continente africano. La Russia gestisce la sua influenza senza pestarsi i piedi con Cina e Turchia, anzi creando una serie di connessioni che possano rafforzare la loro rete di rapporti. L’esempio migliore rimane la Libia, dove il governo di Tripoli resta in piedi, almeno per ora, grazie soltanto alla Turchia, mentre il governo di Tobruk, in realtà sotto controllo del generale Haftar, prende soldi e armi proprio dalla Russia. Mosca ha giocato ancora una volta bene le sue carte nel grande domino geopolitico africano.
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