Si continua a scavare nella vita segreta del padrino di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro alla ricerca di indizi e prove utili a ricostruire gli anni della latitanza e le attività di Cosa Nostra. I Carabinieri di Trapani stanno passando al setaccio tutte le abitazioni sospette di Castelvetrano alla ricerca di altri nascondigli, tra le case perquisite c’è anche quella della madre del boss siciliano dove pare abbia trascorso gli ultimi anni prima di iniziare la sua latitanza durata trent’anni. Nella casa in via Alberto Mario i Carabinieri hanno trovato tra i vari oggetti anche una bottiglia di champagne impolverata.

Si tratta di un Louis Roeder Cristal del 1999 dal valore di circa 350 euro almeno secondo le ricerche sui portali specializzati. Lo Champagne fu creato da Louis Roederer II nel 1876 in esclusiva per lo zar Alexandr II. La Russia era storicamente un mercato importantissimo per la maison di Reims, che nel 1872 arrivò a esportare nel Paese addirittura 660mila bottiglie, ben un quarto dell’intera produzione.

Ritrovato anche il catalogo “Facce di Mafiosi”, la mostra della pittrice Flavia Mantovan tenutasi nel maggio del 2009 al Castello di Salemi. Nella casa che l’ha visto diventare uomo e boss anche le foto incorniciate di Matteo Messina Denaro da giovane e del padre Francesco, “Don Ciccio“, capo della cosca di Castelvetrano scomparso nel 1998. Tra gli oggetti impolverati di una vita tutta da ricostruire anche i famosi occhiali da sole a goccia che abbiamo visto indossati dal padrino nei pochi scatti fotografici che lo ritraggono. Non solo, anche dei documenti scritti a mano e firmati dal boss. Un altro pezzo del puzzle che va a incastrarsi con le altre cose finora rivenute nei cinque covi del boss. Poster del padrino, di Joker, ma anche la tazzina con la scritta: il padrino sono io. Piccoli pezzi di un’esistenza ancora da ricostruire e già al tramonto.

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