Si infiamma il dibattito sulla quarantena per gli asintomatici
Quarta dose agli over 60, il piano anti-Covid del governo per la nuova ondata di Omicron 5
Il picco dei contagi dovuti alla variante Omicron 5 si avvicina, visto la curva che questa settimana si è fatta meno ripida, ma il governo è intenzionato a muoversi probabilmente già nella serata di oggi per tentare di rafforzare la protezione contro il virus.
L’attesa, ha spiegato infatti il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, è per le indicazioni da parte di Ema, poi di Aifa, “dopodiché si potrà procedere alla quarta dose per gli over 60”. Il ministro della Salute Roberto Speranza attende infatti il via libera delle istituzioni europee per firmare la circolare per allargare la platea dei destinatari della quarta dose del vaccino: verranno inclusi i fragili senza limiti di età, gli over 60 e i guariti da Covid-19 e i vaccinati con terza dose da più di 120 giorni.
Attualmente quarta dose del vaccino è disponibile da metà aprile per le persone con più di 80 anni o con particolari problemi di salute, somministrata non prima che siano passati 120 giorni dalla terza dose.
“L’Ecdc e l’Ema hanno aperto alla somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni. Già nella giornata di oggi adegueremo le nostre linee guida, circolari e indicazioni a questa determinazione. Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni“, ha spiegato questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza. “Guai a pensare – ha avvertito il ministro – che la battaglia contro il Covid sia vinta, è ancora in corso e dobbiamo tenere un livello di attenzione e di prudenza“.
L’ultimo report esteso dell’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, ha chiarito che i vaccinati da più di sei mesi sono fortemente esposti al rischio di reinfezione: dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022, sono stati infatti segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari al 4.6% del totale dei casi notificati.
Il tutto con l’incognita, preoccupante, delle nuove varianti in arrivo: il timore maggiore è quello per la BA.2.75, identificata nelle scorse settimane in particolare in India (ma già presente in Germania, Canada e Nuova Zelanda), dove avrebbe mostrato una contagiosità ancor più elevata rispetto a Omicron 5 e un altrettanto forte capacità di infettare le persone guarite e vaccinate, come sottolineato anche da Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova.
Our April recommendation with @ECDC_EU stands: people over 80 should get a second booster shot with an authorised #COVID19 vaccines 💉. #EMAPresser
— EU Medicines Agency (@EMA_News) July 7, 2022
Eppure nel Paese continuano il dibattito sulle misure da prendere contro il ritorno dei contagi e in particolare sulla quarantena per gli asintomatici. C’è chi, come Bassetti, spinge per cambiare l’attuale protocollo anti-Covid: per l’infettivologo bisogna lasciare liberi di andare in giro i positivi asintomatici “raccomandando loro certi comportamenti. Cambiamo la norma dei 7 giorni a casa se sei vaccinato e 10 se non lo sei. Diciamo alla gente di non uscire finché sono presenti sintomi – spiega al Corriere della Sera – Poi possono riprendere a circolare indossando la mascherina. In pratica è una sanatoria. Accettiamo ciò che già avviene di fatto”.
Di tutt’altra opinione Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, che sempre al Corriere si oppone al liberi tutti per gli asintomatici: “Parliamone in futuro, magari alla prossima ondata, mi auguro meno travolgente. Ora è troppo presto, considerata l’instabilità del virus e la sua tendenza a cambiare tanto rapidamente. Prima o poi la quarantena agli asintomatici andrà risparmiata”.
A chi è incerto sulla quarta dose e preferirebbe aspettare i nuovo vaccini si rivolge invece il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, intervistato dal QN, dice che “non possiamo permetterci di aspettare. Dobbiamo proteggere il più possibile chi rischia di più, come anziani e fragili. I vaccini ci sono, la struttura è pronta”. “Riattiveremo altri hub vaccinali e ci affideremo anche al prezioso lavoro dei medici di famiglia e dei farmacisti – aggiunge Costa– La pandemia non è ancora finita ed è per questo che è fondamentale, inoltre, procedere nella vaccinazione di chi ancora deve ricevere la terza dose“.
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