Anche Salvini prende le difese della pentastellata
Raggi ‘nì vax’, l’ex sindaca evoca la caccia alle streghe ma glissa sul vaccino: “Scelta da fare ascoltando specialisti”

E’ finita sotto i riflettori ma, suo malgrado, non per meriti o battaglie politiche. L’ex sindaca di Roma è tornata a far parlare di sé per le sue scelte vaccinali. Dopo la foto pubblicata da Repubblica che la ritrae in coda di fronte ad una farmacia con il volto celato dal cappuccio della felpa in attesa di sottoporsi ad un tampone, è scoppiato un dibattito politico.
Da più parti si solleva il quesito: l’ex prima cittadina della Capitale è no vax? Raggi ha contratto il Covid a novembre 2020, ma in seguito non ha mai dichiarato pubblicamente se si sia sottoposta o meno al vaccino. “Non sono una No vax, mi attengo alla legge, ho ancora gli anticorpi molto alti”, aveva affermato in più riprese la pentastellata.
Ora Raggi si difende dallo scatto che ha fatto il giro del web. L’ex sindaca M5s su Facebook puntualizza: “Non stavo facendo nulla di illegale e, a differenza di quanto qualcuno vuole insinuare, non ero in ‘incognito’ solo perché indossavo un cappuccio per difendermi dal freddo. Se avessi voluto nascondermi avrei cercato una farmacia senza fila”. Poi sottolinea: “Ma il punto non è questo. E’ piuttosto il clima di odio e discriminazione che si sta generando nel Paese attraverso l’etichetta ‘no-vax’. Dobbiamo fermare questa atmosfera di caccia alle streghe”.
Secondo l’ex sindaca: “Le divise vax e no-vax sono sbagliate perché creano partigianerie avverse e pronte a scontrarsi. Per questo motivo ringrazio tutte le persone che mi hanno espresso solidarietà, dopo che il ‘mostro’ è stato sbattuto in prima pagina: lo hanno fatto al di là della loro scelte personali rispetto al vaccino Covid e senza tener conto della diversa appartenenza politica. Quanto al vaccino Covid lo ripeto: è una scelta che va fatta ascoltando i medici e gli specialisti, non qualche politico”.
La pentastellata, dunque, non specifica se si sia vaccinata. In campagna elettorale gli avversari di centrosinistra avevano bollato la sua posizione come ‘nì vax‘, termine coniato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Negli ultimi giorni il leader di Azione Carlo Calenda le ha chiesto di “chiarire se si è vaccinata o meno e qual è il suo pensiero sui vaccini”. Il deputato renziano Luciano Nobili attacca: “Virginia Raggi novax, seminascosta dal cappuccio, accompagnata dalla scorta, a fare il tampone per evitare il vaccino. Una vergogna assoluta”.
Mentre l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, rispondendo a margine di un evento a chi gli chiedeva della polemica che in queste ore sta investendo Raggi, ha detto: “Non bisogna seguire i cattivi esempi. Poi ognuno fa le proprie scelte. Se sono esponenti pubblici dovrebbero giustificare alla pubblica opinione, perché non intendano vaccinarsi qualora non lo siano”.
Il M5S romano fa quadrato attorno all’ex sindaca. Il consigliere capitolino Daniele Diaco su Facebook difende Raggi: “Non potendo parlare di Gualtieri, su cui i giornali di regime non spendono mezza parola, tutta l’attenzione mediatica e’ nuovamente concentrata su Virginia Raggi. Adesso la mettono in croce per aver fatto la fila per un tampone in farmacia”.
Inaspettata, invece, la posizione del leader della Lega Matteo Salvini, con cui la Raggi ha spesso battagliato. Il segretario del carroccio sostiene: “Virginia Raggi per me è un’avversaria politica ma a tutto c’è un limite. Che qualche giornale e qualche politico attacchino l’ex sindaco perché era tranquillamente in coda fuori da una farmacia romana per fare un tampone, come fanno altre migliaia di cittadini ogni giorno, è inaccettabile. Mala tempora currunt”.
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