Il rave illegale è arrivato al quinto giorno
Rave party, “seconda vittima” e un positivo al covid ma la festa continua: “Impossibile sgomberare”

Il rave party illegale nelle campagne del lago di Mezzano, nel viterbese, è arrivato al suo quinto giorno. Con un bilancio che si fa sempre più pesante e rischia di aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore. La morte del 24enne avvenuta il giorno di Ferragosto, annegato nelle acque del lago, non ha interrotto la festa.
Stando a quanto riportato da Il Tirreno, ci sarebbe anche un’altra presunta vittima per coma etilico: ma al momento mancano le conferme ufficiali. Repubblica riporta inoltre due denunce per violenza sessuale e tre ragazzi ricoverati per coma etilico. Uno dei quali, portato in ospedale il 15 agosto, è risultato poi positivo al Covid. Ma neanche questa notizia sta destando particolare preoccupazione tra i partecipanti, nonostante i suoi amici siano ancora al rave. Si continua comunque a ballare, la musica non accenna a fermarsi.
“Sgombero impossibile”
Le forze dell’ordine continuano a presidiare la zona e a impedire altri arrivi: la guardia di finanza sta controllando l’ingresso principale. Secondo alcune fonti citate da Agi, diverse auto hanno già abbandonato la festa. Non si sa, però, quando il mega rave party- il “Teknical space Travel”- lascerà la Tuscia.
Il questore di Viterbo, Giancarlo dell’Elia, ha riferito a Repubblica: “Lo sgombero è impossibile. Ci sono migliaia di partecipanti sparpagliati su un’estensione di 30 ettari e il contesto operativo è quello che è.” Ciò che auspica è che “i contatti stabiliti con gli organizzatori, un gruppo di francesi, diano frutti in pochissimi giorni.”
La denuncia del sindaco di Valentano
Stefano Bigiotti, sindaco di Valentano- il comune del lago di Mezzano- che ha immediatamente condannato il rave ed espresso la sua preoccupazione per questo tipo di evento, continua a richiedere un intervento deciso delle forze dell’ordine e del ministero dell’Interno, elencando tre grandi problematiche. “Una problematica di ordine e sicurezza pubblica all’interno del rave party illegale che dopo cinque giorni di festa si sta ancora consumando. Un secondo problema, invece, riguarda l’emergenza epidemiologica: le comunità locali iniziano a essere veramente preoccupate. Un terzo problema – conclude – è di carattere ambientale: quali saranno le conseguenze per una zona di interesse comunitario come quella di Mezzano?”
Piero Camilli, proprietario del terreno occupato per il party, ha intanto presentato una denuncia per danneggiamento, annunciando una richiesta di risarcimento al Viminale.
Il comunicato dei sindaci toscani
Anche i sindaci toscani di Manciano Mirco Morini, di Pitigliano Giovanni Gentili e di Sorano Pierandrea Vanni sono intervenuti sulla questione tramite un comunicato stampa unitario, lamentando ripercussioni anche sui territori al confine con il Lazio. “L’illegale rave party che si sta consumando dal giorno di Ferragosto nel comune di Valentano è un attacco frontale ai territori e alla popolazione dei comuni limitrofi“, si legge nella nota. “Questo raduno illegale – affermano – è una vera e propria incursione nei confronti dei nostri territori e in primis di quello del vicino comune di Valentano, da parte degli organizzatori e dei partecipanti di questo rave, che inevitabilmente stanno minando in queste ore le attività economiche, in piena stagione turistica, e la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, anche dal punto di vista sanitario“.
Nella nota sottolineano la profonda amarezza “che lo Stato non si sia dimostrato capace di prevenire, per di più durante una pandemia da Covid-19 in corso dal 2020, tale clamorosa manifestazione di illegalità da ogni punto di vista, noi sindaci riteniamo che a oggi non sia stato assicurato un adeguato e continuo controllo dei territori di questi tre comuni, con un impiego straordinario di forze dell’ordine nonostante la massiccia presenza fissa o mobile di migliaia di persone arrivate per partecipare al rave e che stanno iniziando a gravitare anche nelle nostre zone“. Chiedono quindi “una maggiore attenzione e un profondo impegno anche da parte della Prefettura di Grosseto per gestire questa situazione che non sappiamo ancora a cosa porterà e né quando finirà“.
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