Copiare Draghi per provare a fare bene in Europa, portare il Mes per il dibattito in Parlamento, non pensare al partito socialista europeo ma agli alleati Abascal (Vox) e ai polacchi (che non se la passano bene) e provare a dare un futuro all’Ue che “così com’è, finisce”. E’ la sintesi del discorso del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate in Aula al Senato dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo. In meno di dieci minuti e in cinque punti, Renzi smonta la propaganda di Meloni sul ritrovato prestigio italiano in Europa.

Tra ironia (le foto con Modi e i commenti indiani che conquistano il profilo della premier…), riferimenti ai ministri che fermano i treni (Lollobrigida) e, soprattutto, dati, l’ex premier ridimensiona l’autocelebrazione meloniana. “La relazione della presidente è stata normale, quasi burocratica -osserva – Molto più interessanti le repliche dove la presidente del Consiglio sfodera la sua vis polemica e la sua  ars oratoria dalla quale proviamo a trarre alcune considerazioni augurando alla premier in bocca al lupo perché facciamo il tifo per il nostro governo quando va in Europa. Ci sono cinque punti che mi lasciano perplessi”.

Futuro Europa, Renzi “terrorizzato, stiamo sparendo”

“Il primo: da cittadino europeista sono terrorizzato per il futuro dell’Europa, stiamo sparendo politicamente e non siamo più sulle mappe della geopolitica. Non è colpa del governo italiano, è un fatto storico-culturale dove però bisognerebbe che i nostri leader a Bruxelles facessero suonare un segnale d’allarme. Noi siamo per gli Stati Uniti d’Europa, noi siamo perché l’allargamento, anche ai Balcani (perché se non ci si mette mano poi succedono problemi), produca una commissione davvero politica, quindi superamento di diritto di veto, no retorica dell’Europa delle Nazioni, elezione diretta non solo del premier ma anche del presidente della Commissione. Le auguriamo di potersi fare promotrice di una discussione perché per noi l’Europa così com’è, finisce”.

Patto di stabilità, Renzi a Meloni: “Noi col 2% accusati di svendere Italia, lei con 0,1% parla di vittoria storica”

Dati alla mani, Renzi passa al secondo punto: “Patto di stabilità. Noi la ricordiamo quand’era all’opposizione, non ci venga a prendere in giro. Lei ha detto che voleva scomputare dal patto di stabilità le spese per gli investimenti e le spese di interesse. Lei presidente Meloni quando noi con la flessibilità abbiamo ottenuto il 2% del Pil (30 miliardi), ha detto che ci siamo svenduti: lei dice a noi che ci svendiamo perché portiamo a casa il 2% di flessibilità, lei che porta lo 0,1% la racconta come una vittoria storica.

Politica estera, flop Expo e Bce ma “va bene madama la Marchesa”

Terzo punto: politica estera. Io faccio il tifo per lei ma non è vero che l’Italia oggi gode di più prestigio. La settimana scorsa si è votato per nominare il presidente della banca europea degli investimenti. Siamo arrivati terzi su tre. Alle Olimpiadi prendi la medaglia di bronzo, in diplomazia hai la faccia di bronzo a sostenere che sia un successo. E’ successo lo stesso con l’Expo, abbiamo preso 16 voti, siamo rimasti indietro anche alla Corea del Sud, è una cosa che dovrebbe far riflettere qualcuno nella diplomazia italiana, fatela una riunioncina. Come è possibile che un Paese che sta nel G7 e nel G20 prenda 16 voti sull’Expo e tutti dicono ‘va bene madama la Marchesa‘ . Il rinnovato prestigio dell’Italia esiste solo nei vostri film e nei vostri post. Non si può fare la politica estera con le foto: l’ho pensato anche io quando l’ho vista fare la foto con Modi, bellissima, oggi se provate a commentare il profilo Instagram della presidente del Consiglio bisogna sapere l’hindi, è un’operazione geniale che, lo dico senza ironia, ammiro anche perché deriva da una serie di considerazione che non possiamo fare su come la propaganda indiana ha raccontato l’utilizzo dei social.

Renzi: “Lasci stare Pse, pensi ad Abascal e polacchi”

Nella politica estera lei in questo momento ha le copertine dei giornali ma non ha i risultati. Lungi da me difendere il Pd,  ma queste battute contro i dem, Edi Rama e il partito socialista europeo non vanno bene. Sul Patto con l’Albania “fa bene a dire che non c’è nessuna violazione dei diritti” ma “la penso come Edi Rama” che ha detto che “a Meloni serve per le elezioni. Ma si risparmi di maramaldeggiare sul Partito socialista europeo perché è evidente che nel Pd ci sono correnti ma non è che lei può mettere anche bocca sul partito socialista europeo, pensi ad Abascal, pensi ai polacchi, non si metta in una logica di rissa contro il Partito socialista europeo, pensi ai suoi alleati”, ha concluso

Mes nato con Berlusconi: “Lei era al governo, cerchi di copiare Draghi”

Il Mes è sempre un assist per la presidente del Consiglio. Ma nasce con il governo Berlusconi, e la presidente del Consiglio era ministro. Era al governo quando è nato il Mes. In quest’aula la premier, che si dipinge come underdog, è la donna che è stata più giorni al Governo tranne Dario Franceschini e Maurizio Gasparri. Ora voi avete il diritto di dire no al Mes, ma faccia votare il Parlamento. Lei che tuonava da parlamentare contro i governi che impedivano il dibattito, ora ci nasconde la legge di bilancio fino all’ultimo, che arriverà se tutto va bene il 19 dicembre. Il fatto che lei faccia melina sul Mes non le fa onore. Questa retorica per cui con il suo governo abbiamo recuperato prestigio internazionale non regge. Mario Draghi quando voi dicevate ‘vogliamo uscire dall’euro’, con mezza frase ha salvato l’euro. Quando Mario Draghi ha preso il treno per Kiev non si è fermato a Ciampino come sosta non autorizzata. Quando Mario Draghi ha detto qualcosa ha portato all’Italia autorevolezza e prestigio. Invece di attaccarlo cerchi di copiarlo non le può he far bene”.

Redazione

Autore