Ultime ore infuocate in Spagna. Migliaia di persone sono scese in piazza a Madrid per protestare contro l’ipotesi di un’amnistia che favorirebbe l’accordo di governo tra catalani e i socialisti di Pedro Sanchez. Proprio la sede del Psoe guidato dal leader spagnolo è stata presa di mira a Madrid, in calle Ferraz, in questa seconda giornata consecutiva di proteste.

Gli scontri e le proteste in Spagna

Le persone riunitesi per le strade di Madrid hanno cercato di forzare il cordone della polizia nei pressi della sede del partito socialista. Fumogeni e petardi sono stati lanciati verso le forze dell’ordine, che a quel punto hanno caricato la folla violenta. Subito dopo alcuni manifestanti hanno provato ad arrivare al Congresso, tagliando la Gran Via, ma sono stati respinti dalla polizia.

Il bollettino della serata è pesante. Sono 39 le persone ferite, tra cui 29 agenti della polizia. Gli arrestati invece sono sei, di cui cinque uomini e una donna.

Il ruolo di Vox, gli alleati di Meloni

Tra i manifestanti violenti anche attivisti del partito di estrema destra Vox, alleato di Giorgia Meloni, di Revuelta, un fronte giovanile nato a fine settembre legato sempre al partito di Santiago Abascal, e del collettivo Desokupa. Revuelta si definisce “un movimento giovanile, che cerca di alimentare lo spirito rivoluzionario” della “gioventù patriottica” anche se dichiara di non dipendere da alcun partito. Solo che tra i suoi seguaci ci sono i membri di Vox e Abascal rilancia tutti i loro messaggi.

Durante la protesta, oltre a molte bandiere spagnole, sono stati levati anche degli striscioni con scritto “No all’amnistia” e “la Spagna non paga i traditori”, insieme a insulti rivolti verso Sanchez.

In mattinata, il leader Abascal ha accusato il governo di Sanchez di essere responsabile delle violenze avvenute a Madrid. Il presidente di Vox questa mattina ha detto che “continuerà a sostenere tutte le proteste di resistenza pacifica” contro quelli che ha definito “i golpisti”, pubblicando un video dei manifestanti riuniti davanti alla sede del Psoe. Solo ieri, Abascal si era rivolto direttamente alle forze dell’ordine, invitandole alla rivolta aperta: “Chiediamo alla polizia di non eseguire gli ordini illegali” del governo.

Con la tensione che rimane alta in Spagna, in attesa di capire se i negoziati tra i catalani e i socialisti finiscano con un’intesa per un nuovo governo, gli agitatori alleati di Meloni – dopo il flop di Vox alle elezioni – continuano a fomentare le proteste.

Redazione

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