La rete di sostegni
Spagna, Pedro Sanchez si apre la strada per un nuovo governo: gli accordi con gli indipendentisti e i catalani
Nelle ultime settimane il partito socialista di Sanchez ha lavorato per stringere alleanze necessarie per la formazione del nuovo governo

Pedro Sanchez è pronto a rimanere al governo della Spagna. Le trattative per far sì che il leader socialista possa continuare a essere il premier del Paese sono andate avanti a fari spenti nelle ultime settimane. E ora si intravede la realizzazione della rete di alleanze e sostegni.
Le intese di Pedro Sanchez con gli indipendentisti
Innanzitutto, i dirigenti del Psoe si sono concentrati sull’intesa con la piattaforma Sumar, con cui sono d’accordo per formare un esecutivo progressista. Poi è toccato alla sinistra repubblicana catalana (Erc), con impegni sottoscritti per dare più autonomia alla Catalogna sui trasporti, ‘condonare’ 15 miliardi di debiti della regione e prevedere una legge sull’amnistia. Ieri, invece, è stato il turno del Blocco nazionalista galiziano: l’intesa trovata comporterà un potenziamento del trasporto ferroviario e la cancellazione del 20% del debito della Galizia.
L’accordo tra socialisti e catalani
Ora l’attesa è per l’accordo tra il Psoe e Junts, la coalizione catalana guidata da Carles Puigdemont, con le prossime ore che potrebbero essere decisive. I negoziatori sono al lavoro, il socialista Santos Cerdan e il segretario generale di Junts, Jordi Turull, sono entrambi a Bruxelles per definire il patto. Al centro della discussione c’è proprio l’amnistia per i secessionisti, nodo fondamentale per i catalani: dal lato di Junts si sta cercando di trovare una soluzione che non possa essere poi minata dalla Corte costituzionale.
Ma il cerchio si sta stringendo, anche perché il tempo per evitare nuove elezioni non è molto, con Sanchez che deve ancora andare a bussare alla porta del partito nazionalista basco. L’orizzonte è quello del 27 novembre, data ultima per formare una maggioranza solida.
Le proteste dei popolari contro l’amnistia
Intanto, in una Spagna divisa, i popolari e l’estrema destra sono intenzionati a provarle tutte per evitare soprattutto l’ipotesi dell’amnistia. Sono già migliaia le persone scese in piazza contro il possibile provvedimento e contro Pedro Sanchez, ma il leader popolare Alberto Núñez Feijóo ha promesso una mobilitazione straordinaria per domenica prossima: “Non resteremo in silenzio, non ci faranno tacere”. I socialisti, però, tirano dritto.
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