Un numero imprecisato di detenuti, sarebbero 50, si sono asserragliati all’interno del carcere di Avellino, la struttura penitenziaria sita a Bellizzi Irpino, nel corso del pomeriggio. Si sarebbe trattato di detenuti comuni ristretti nella sezione al primo piano della casa circondariale del capoluogo irpino, che, secondo quanto riporta l’Ansa, avrebbero distrutto suppellettili e arredi.

La protesta dei detenuti, che alcune fonti definiscono una “vera e prorpria rivolta”, avrebbe avuto inizio in seguito alla punizione inflitta ad un detenuto della stessa sezione per motivi disciplinari. Attimi di panico sarebbero scaturiti dall’uso di olio bollente come minaccia.

“Un intero Reparto detentivo, quello dei “comuni” – ala A e B -, sotto il pieno controllo dei detenuti, che si stanno organizzando con olio bollente ed altro materiale atto ad offendere e pronto ad essere usato contro il personale di Polizia Penitenziaria”, riferisce Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Lo stesso sindacato, dichiara Capece, da tempo denuncia che la struttura penitenziaria alle porte di Avellino sarebbe fuori controllo. “Il Sappe proprio ieri era tornato a chiedere ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria l’assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gruppo Operativo Mobile (Gom) della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative del Reparto irpino”, aggiunge Capece.

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Frattanto, le forze dell’ordine hanno circondato la struttura. Sul posto, si sono recati il Procuratore della Repubblica, Domenico Airoma, e il comandante provinciale del Comando dei Carabinieri di Avellino, Luigi Bramati. Carabinieri e Polizia hanno circondato il carcere.

I detenuti, si apprende da fonti Ansa, sono rientrati nelle celle in seguito alla mediazione portata avanti dalle Forze dell’Ordine. Al momento, si contano due feriti tra gli agenti.

Al momento, il carcere è ancora circondato dalle Forze dell’Ordine. All’interno, la direttrice dell’istituto, Concetta Felaco, e gli agenti della polizia penitenziaria, stanno portando avanti trattative con i detenuti per convincerli a desistere dalla protesta scaturita da una punizione per motivi disciplinari inflitta ad un detenuto.

Redazione

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