La ricostruzione
Rivolta nel carcere minorile di Torino, celle a fuoco e agenti aggrediti: “Solo 7 in servizio”. Osapp: “Roma aspetta un morto per battere un colpo”

Caos totale nella notte al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino, teatro di gravissimi disordini. Una protesta, iniziata dopo le 20, ha coinvolto numerosi detenuti che hanno devastato celle, uffici e corridoi, costringendo gli agenti della polizia penitenziaria a intervenire per ripristinare il controllo. Incendi ovunque, botte agli agenti e, furto di radio per non lasciarsi sfuggire le comunicazioni e occupazione degli spazi.
Soltanto sette agenti in servizio
L’ufficio del direttore, Giuseppe Carro, è stato devastato, così come la «Sala Regia» ovvero il salone dove ci sono i monitor che rimandano le immagini delle telecamere di sorveglianza dei corridoi e delle celle, e del perimetro della struttura. Gli agenti, soltanto sette, come riporta La Stampa, sono stati cacciati fuori e i ragazzi si sono impossessati del carcere fino all’arrivo di ulteriori rinforzi. Il rischio di un’evasione di massa è stata più di un’ipotesi e persino i pompieri, quando sono arrivati sono stati aggrediti e costretti ad uscire velocemente.
Roma: “Ostellari e Del Mastro dove sono?”
Attorno alle 2 di notte, dopo aver riportato l’ordine, i detenuti hanno tentato di riprendere la protesta, sebbene senza successo. Contemporaneamente, nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, una rissa tra detenuti marocchini e senegalesi è degenerata con un agente della polizia penitenziaria minacciato con una lama rudimentale. L’agente è stato portato all’ospedale Maria Vittoria in stato di shock.
Gerardo Romano, vicesegretario generale del sindacato Osapp, ha denunciato l’abbandono della polizia penitenziaria da parte delle autorità politiche, evidenziando la gravità della situazione nelle carceri italiane. “I sottosegretari Ostellari e Del Mastro dove sono? Dov’erano quando denunciavamo i problemi? Deve esserci un morto perché Roma batta un colpo?”.
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