Si è aperta questa mattina in Campidoglio la camera ardente per David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo scomparso due giorni fa al sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. I primi ad arrivare sono stati la moglie Alessandra Vittorini con i figli Livia e Giulio che, insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, hanno accolto il feretro.
Nella sala della Protomoteca, il feretro è stato circondato dalle corone di fiori delle massime autorità italiane e dai parlamenti tedesco e spagnolo, oltre che quello europeo che presiedeva dal 2019. Spicca la foto del volto sorridente di Sassoli con lo sfondo di una bandiera europea, segno dell’impegno politico e della fiducia nei valori europei.

Numerosi esponenti delle istituzioni e del mondo della politica hanno voluto salutare il presidente dell’Europarlamento. Il primo a entrare nella sala della Promotoca, accolto dal sindaco Gualtieri, è stato il capo dello Stato Sergio Mattarella, che si è fermato con la famiglia Sassoli e ha lasciato la camera ardente cercando di nascondere la commozione.

Subito dopo è toccato al premier Mario Draghi e al presidente della Camera Roberto Fico, che come Mattarella, sono stati accolti dal primo cittadino della Capitale Gualtieri. Il momento di cordoglio delle più alte cariche dello Stato si è svolto in forma privata: la camera ardente ha aperto al pubblico alle 10:30.

Tutto il mondo politico, senza distinzioni, ha voluto salutare per l’ultima volta Sassoli prima dei funerali di Stato, in programma per domani alla basilica di santa Maria degli angeli a Roma. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il ministro per i beni e le attività Culturali Dario Franceschini sono stati tra i primi a dare l’ultimo saluto a Sassoli. Poi è stato il turno del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, arrivato con Goffredo Bettini. Un attimo prima è stato il momento di Massimo D’Alema, arrivato nella sala della Promotoca per esprimere il suo cordoglio alla moglie e ai figli di Sassoli. Non è mancato il saluto degli esponenti di Forza Italia: una delegazione composta da Antonio Tajani e i capigruppo Anna Maria Bernini e Paolo Barelli hanno reso omaggio al feretro del presidente del Parlamento Europeo. Il vicepresidente di Forza Italia Tajani, nel ricordare il percorso compiuto insieme a Sassoli sia nel mondo del giornalismo sia nell’Europarlamento, ha menzionato il “sostegno prezioso da parte di David” in molte occasioni.

Il Pd, il partito di Sassoli, è stata la forza politica più numerosa tra le tante: i gruppi di Camera e Senato erano presenti con in testa le presidenti Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, mentre il segretario Enrico Letta ha guidato una nutrita delegazione.
L’affetto e la commozione dei cittadini, italiani ed europei, ha colpito Letta. Per il collega di partito, è il segno di una “buona e sana politica che David Sassoli aveva generato”. Un entusiasmo che deve essere alimentato attraverso “iniziative nel nome di David Sassoli per la buona politica e per l’Europa”, ha promesso Letta che ha ricordato come il presidente dell’Europarlamento sia stato l’interprete di una “migliore politica”.

Ma non è mancato il saluto dei suoi avversari politici. Nella sala della Promotoca, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi ha ricordato alla Camera la figura di David Sassoli con parole di commozione, si è intrattenuta con la moglie e i figli di Sassoli, per poi salutare anche il sindaco di Roma Gualtieri. E poi con i cronisti ha commentato la figura del democratico. “Se fossero così tutti gli avversari politici – ha detto ai giornalisti la leader di FdI – la politica sarebbe una cosa alta. Per questo penso che le istituzioni perdano una bella persona. Condividevo poco o nulla delle idee di David Sassoli ma riconosco il valore di una persona che si batte convintamente e anche profondamente per le sue idee. Quindi lo ringrazio anche per il lavoro che abbiamo fatto insieme. Era una persona con la quale era facile avere a che fare e anche scontrarsi, per questo era affascinante”. Per Meloni, Sassoli era una persona che difendeva con convinzione le sue idee ma non aveva bisogno di essere sleale, aggressivo, cattivo, perché aveva rispetto dell’avversario. “Sapeva stare al gioco lealmente, a me mancherà”, ha detto la leader di FdI. Anche Matteo Salvini, leader della Lega, si è unito al dolore della famiglia Sassoli.

Non è mancata la presenza del sindaco di Firenze Dario Nardella, città a cui Sassoli era particolarmente legato. Lo scomparso presidente dell’Europarlamento era nato a Firenze il 30 maggio 1956, ma ha trascorso l’infanzia a Roma. “Ricordo un suo intervento dedicato all’Europa e le città. Dobbiamo lavorare su questo, come presidente dei sindaci europei dedicherò una sessione con tutti i colleghi sindaci nei prossimi mesi proprio al lavoro e ai progetti di David Sassoli, per primo si è reso conto dell’importanza di tenere l’Ue legata alle città, i cittadini rischiano di percepirla troppo lontana, Sassoli lo aveva capito e si batteva per questo”, ha detto Nardella ai giornalisti dopo la visita alla camera ardente.

Anche Matteo Renzi, che ha guidato la delegazione di Iv, con Ettore Rosato, Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Maria Elena Boschi, ha voluto omaggiare Sassoli. Tanti, tantissimi, sono comunque stati i parlamentari e gli esponenti politici di tutti gli schieramenti che hanno ingrossato la lunga fila di cittadini in attesa di dare l’ultimo saluto al presidente dell’Europarlamento.

Una folla sobria e composta, dopo il dovuto controllo del green pass, ha voluto salutare per l’ultima volta il volto del Tg1 e l'”uomo dall’indimenticabile sorriso”.
Amici, conoscenti o semplici ammiratori della figura di Sassoli hanno lasciato la camera ardente tra lacrime di commozione. “Mancherà: il suo impegno politico e la sua umanità saranno indimenticabili”, ha detto un cittadino dopo aver dato l’ultimo saluto alla persona che si è contraddistinta per la riservatezza e sobrietà.

 

Redazione

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