Esteri
Romania nel caos, Putin guarda ad Est: il sogno nel cassetto per disintegrare l’unità dell’Europa

Sfruttare le divisioni interne all’Unione europea, fare pressione sui paesi dell’Est e scommettere sui partiti di estrema destra. Il copione della Russia è ormai noto. Un piano che da tempo ha un obiettivo ben preciso: rafforzare la sua influenza. Basta pensare alla Romania, teatro di un acceso scontro politico dopo il fermo di Călin Georgescu, il candidato che aveva vinto a sorpresa il primo turno delle elezioni presidenziali di novembre (poi annullate per l’ombra delle interferenze russe). E nelle scorse ore è arrivato l’arresto: dovrà rispondere di dichiarazioni false sulle fonti del finanziamento della sua campagna elettorale. La polizia ha effettuato decine di perquisizioni al suo domicilio e in locali e sedi del suo staff, ed è venuto a galla un arsenale di armi e munizioni di vario tipo. A tutto ciò si aggiungono ingenti somme di denaro per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro.
I due detenuti
E ieri si è aggiunto un altro tassello. Andrew e Tristan Tate, i due influencer britannico-americani detenuti in Romania da due anni con l’accusa di stupro e tratta di esseri umani, hanno lasciato il paese per tornare negli Stati Uniti. Dieci giorni fa un rappresentante degli Usa era intervenuto, presso il ministro degli Esteri romeno, in loro favore. Ma c’è un dettaglio che non può sfuggire: i due fratelli sono trumpiani di ferro, convinti sostenitori dell’attuale presidente americano.
Lo zar ha un sogno nel cassetto
Dopo le aperture arrivate da Donald Trump, Vladimir Putin sembra intenzionato a stringere la sua presa sull’Europa dell’Est. E così – dopo la Romania – potrebbe essere il turno di Serbia e Moldavia, dove i legami con Mosca sono già forti. Paesi che potrebbero diventare il campo di battaglia per una guerra ibrida, grazie anche all’ascesa di movimenti estremisti che strizzano l’occhio al Cremlino. Lo zar, si sa, ha un sogno nel cassetto: cavalcare l’onda per ottenere un imponente vantaggio geopolitico che gli consenta di cambiare gli equilibri globali e di disintegrare per sempre l’unità dell’Europa.
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