Nell’elenco c’è anche la ginecologa scomparsa il 4 marzo
Sara Pedri, 21 medici e ostetriche e 9 testimoni nel processo contro l’ex primario: “Vessazioni mortificanti nel reparto”

Nove testimoni e 21 presunte parti lese: saranno ginecologhe e ostetriche che hanno lavorato o ancora sono in forza all’ospedale Santa Chiara di Trento ad essere sentite nell’incidente probatorio richiesto dalla procura e concesso dal gip Enrico Borrelli per capire se e quando ci furono maltrattamenti e abusi dei mezzi di correzione da parte dell’ex primario Saverio Tateo e della sua vice Liliana Mereu all’interno del reparto di ginecologia e ostetricia.
Una vicenda ovviamente collegata alla storia di Sara Pedri, ginecologa forlivese di 32 anni che per tre mesi aveva lavorato nella stessa unità operativa fino al 4 marzo, giorno in cui è scomparsa nel nulla subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione. La stessa Sara Pedri figura tra le 21 persone offese: i familiari della 32enne, la cui macchina venne trovata vicino a un ponte in Val Di Non, da tempo ormai ipotizzano che la giovane ginecologia si sia uccisa.
Dei 21 professionisti indicati dai pm Scagliarini e Colpani, solo nove saranno sentiti: alcuni sanitari che avrebbero subito le vessazioni da parte dell’ex primario non lavorano più a Trento, mentre altri sono ancora all’interno del reparto. Tra le presunte vittime, scrive il Corriere della Sera, ci sono anche le sei ginecologhe che si sono rivolte agli avvocati Andrea de Bertolini e Andrea Manca e avevano parlato di “vessazioni mortificanti“.
Da parte sua l’ex primario Tateo, attualmente in forza a un’altra struttura sanitaria in Sicilia, ha sempre respinto ogni accusa: difeso dagli avvocati Salvatore Scuto e Franco Rossi Galante, aveva anche annunciato ricorso contro il licenziamento dall’ospedale Santa Chiara di Trento.
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