Roberto Saviano definisce “inaccettabile” la linea sull’immigrazione del governo Meloni. Lo scrittore, in uscita oggi con il nuovo romanzo Cuore Puro (edito da Giunti), ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Stampa in cui non ha lesinato critiche all’esecutivo di centrodestra ma in cui non ha risparmiato neanche il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. Per Saviano la democrazia è a rischio in Italia “ma non da oggi. La democrazia è a rischio nella misura in cui il primo motore economico del Paese sono quelle mafie ancora del tutto assenti dal dibattito politico”.

Lo scrittore napoletano, dal 2006 sotto scorta per le minacce subite dalla Camorra per il suo romanzo no fiction Gomorra, ribadisce che tornerebbe a chiamare “bastardi” Meloni e Salvini, come fece in trasmissione a Piazza Pulita. “Rivendico la mia indignazione e il mio più profondo disprezzo versi chi, di fronte a un naufragio, non dice che le vite umane vengono prima di ogni strumentalizzazione o percorso politico più o meno severo, inflessibile, feroce, da Papeete o da pacchia finita”. A querelare lo scrittore anche l’attuale ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. La lunga chiacchierata però riguarda soprattutto le prime decisioni del governo Meloni, soprattutto quelle sulla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo e i soccorsi delle navi ong.

L’emergenza migranti non è un’emergenza invasione, ma un’emergenza razzismo, un’emergenza diritti umani. Chi parla di emergenza invasione o ha problemi a leggere i numeri oppure fa propaganda anti immigrati in maniera del tutto strumentale. E comunque danneggia il Paese anche economicamente”, ha aggiunto. “La destra però ha la ferocia che solo la spensieratezza degli ignoranti può concepire”. È solo “propaganda sovranista” la narrazione sulle ong descritte come navi pirata. “Le ong salvano un decimo degli immigrati che via mare raggiungono le coste italiane. Il fatto è che Salvini è una persona intellettualmente basica” nel senso che “per lui il ragionamento è semplice: migranti stranieri portati in salvo da navi straniere, ergo stranieri al quadrato e raddoppio del consenso. Poi questa ‘basicità’ genera morte e disperazione, oltre a gettare vergogna sul nostro Paese. Ma a lui cosa interessa? Ha capitalizzato”.

E ancora, sul segretario della Lega e attuale ministro alle Infrastrutture e Trasporti: “Dice stupidaggini e le dice con la leggerezza di chi non pagherà mai pegno. Gli ricordo che è imputato per sequestro di persona e rischia quindici anni di reclusione, per fatti analoghi a quelli cui sta forzando il povero Piantedosi”. Il nuovo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, già capo gabinetto di Salvini al Viminale durante il Conte1, è “pupazzo Rockfeller di Salvini” destinato “a vedere i suoi decreti bocciati dalla Corte Costituzionale”.

E intanto il centrosinistra “tace”, “ha il piglio dell’amministratore del potere e rifugge ogni questione che considera divisiva, perdendo consenso, elettori e faccia” il Partito Democratico è “un partito del quale, da quindici anni, le persone si chiedono cosa sia”; mentre il M5s “scansa ogni questione internazionale (eccezione fatta per la guerra in Ucraina) quindi sull’immigrazione ha poco da dire. E, considerata l’esperienza del Conte I, forse non è un male: meglio il silenzio di definizioni come taxi del mare”. L’Europa invece è “disomogenea”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.