È finalmente pubblico il video dell’incidente avvenuto martedì nei cieli sopra il Mar Nero in cui un drone Reaper americano e un jet russo Sukhoi SU-27 si sono “scontrati” provocando una escalation diplomatica tra le due potenze, impegnate su fronti opposti nella guerra in Ucraina dove Washington da 13 mesi sta sostenendo economicamente e militarmente Kiev di fronte all’aggressione del Cremlino.

A pubblicare il filmato di circa 40 secondi è stato il comando europeo delle forze armate statunitensi: “Due SU-27 russi hanno condotto un’intercettazione non sicura e poco professionale senza intelligence, sorveglianza e ricognizione contro un MQ-9 senza pilota operante nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero il 14 marzo“, scrive il Comando Usa nel diffondere il filmato, un breve video in cui si possono vedere i momenti critici dell’incontro a mezz’aria, che secondo il Pentagono è durato 30-40 minuti.

Il drone MQ-9 Reaper, secondo quanto riferito da Washington, era partito senza equipaggio da una base in Romania per un volo di ricognizione di circa 10 ore, interrotto dall’incidente col jet russo. Il Pentagono, pur ribadendo che sia trattato di un “incidente”, ha anche sottolineato che il jet SU-27 russo ha colpito il drone americano con una “manovra irresponsabile”.

Da parte di Mosca ad oggi è stato escluso alcun contatto diretto col drone statunitense: la versione del Cremlino è che l’aereo si fosse avvicinato per una necessaria ricognizione e che il drone fosse caduto dopo aver effettuato una manovra improvvisa.

Nel video pubblicato dal comando europeo delle forze armate statunitensi la telecamere di bordo riprende la coda e l’elica del drone, che sono montate nella parte posteriore. Alle spalle giunge quindi un SU-27 che, quando lo ha quasi raggiunto, inizia una procedura di rilascio di carburante che ripete per due volte, la seconda a distanza ancor più ridotta. In quest’ultima manovra il jet urta il drone, telecamera perde il segnale per circa un minuto, dopo di che riprende, inquadrando l’elica danneggiata.

Una volta colpito, il drone di ricognizione inizia la discesa controllata verso il Mar Nero, precipitando in acque internazionali a sud-ovest della Crimea. La Russia ha già annunciato di fatto di voler tentare il recupero del drone, mentre gli Stati Uniti pur ammettendo che potrebbe non essere mai recuperato, avrebbero già cancellato i file sensibili dal software del drone, in modo da evitare che segreti militari potessero finire in mano russa.

Redazione

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