Alcuni monsignori hanno tramato un conclave in gran segreto
Sesso e soldi, la congiura nella Chiesa contro Papa Francesco: “Ha rotto le uova nel paniere”
Papa Bergoglio sembra in guerra con tutti, pure contro quella Curia che lo ha voluto Papa e lo ha poi sostenuto. Nelle ultime ore il clima si è fatto ancora più pesante, per le dichiarazioni fatte in Slovacchia. Le parole di Bergoglio: “Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il Conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene”.
In curia monsignori fedeli al Papa non sminuiscono l’incontro di alcuni prelati i quali, mentre Bergoglio era ricoverato al Gemelli lo scorso luglio, si sono trovati per provare a organizzare il nuovo conclave: “Volevano e ancora vogliono accantonare ‘la parentesi Francesco’. Sono sia destra sia a sinistra. Il pontificato di Bergoglio ha rotto le uova nel paniere di entrambi gli schieramenti. Sognano di tornare a fare la vita di prima misconoscendo l’onda d’urto del suo pontificato”.
Dal momento dell’arrivo al soglio di Pietro, Francesco va per la sua strada. Fin dall’inizio il suo programma è stato chiaro: riappropriarsi delle istanze giuste della teologia senza cedere alle derive progressiste ma nemmeno a quel conservatorismo cattolico per il quale andare oltre il comunismo ha significato abbracciare in toto il neocapitalismo liberal.
“Il reaganismo cattolico – dice Massimo Faggioli in ‘Papa Francesco la Chiesa e il mondo’ – ha investito anche le gerarchie americane, e ha dato una spinta decisiva alla formulazione teologica delle ‘culture wars’ tra le diverse anime della cultura americana e anche all’interno del cattolicesimo”.
Nel saggio ‘Francesco. La Chiesa tra ideologia teocon e ospedale da campo’ Massimo Borghesi scrive: “Il Papa dà fastidio perché vuole spingere una Chiesa immobile ad andare oltre, a riabbracciare il Vangelo che non può essere circoscritto alle battaglie della destra e della sinistra“.
In tempi recenti la strada del Concilio ha fatto scontenti entrambi gli schieramenti. Parte della Chiesa tedesca auspica l’abolizione del celibato sacerdotale, l’ordinazione femminile e la benedizione delle coppie omosessuali. Mentre la decisione di vietare di celebrare messe ‘individuali’ nella basilica di San Pietro ha portato il cardinale Giuseppe Zen Zekiun a dirsi disposto a prendere il primo volo per Roma per “mettermi in ginocchio davanti alla porta di Santa Marta finché il Santo Padre faccia ritirare quell’editto”.
Francesco va avanti per la sua strada, sugli abusi sessuali commessi dai preti per cui chiede tolleranza zero. Francesco ha messo al centro le vittime e le loro sofferenze. E ha sancito che anche chi insabbia può essere giudicato da un tribunale vaticano. La stessa cosa vale per i vescovi e cardinali che si macchiano di altri crimini. Anche il suo numero tre, il cardinale Angelo Becciu, è stato chiamato a dimostrare la sua innocenza davanti a un tribunale e non in altro modo.
Bergoglio ha messo le mani anche sullo Ior, istituzione ammantata di mistero e affari oscuri. Ne ha sviscerato i conti. Ha indagato a fondo. E lo scorso gennaio è stato addirittura Angelo Caloia, presidente della banca dal 1989 al 2009, a essere condannato a otto anni e undici mesi per le accuse di riciclaggio e appropriazione indebita aggravata.
Nel 2016 i quattro cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner sottoposero a Francesco i ‘dubia’, un documento in cui dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia gli chiedevano chiarimenti circa le sue aperture sul tema della comunione ai divorziati risposati. Per i quattro l’apertura tradisce la dottrina. In realtà, come ha detto il cardinale di Vienna Cristoph Schönborn, il documento “è un atto di magistero che aggiorna al tempo presente l’insegnamento della Chiesa”.
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