La conta dei morti per suicidio nelle carceri italiane continua. L’ultima vittima è Antonio R., detenuto di 56 anni dell’istituto di reclusione Lorusso Cotugno di Torino, la quarta nel penitenziario del capoluogo piemontese dall’inizio del 2022.

Il 56enne si è tolto la vita intorno alle 23 di mercoledì sera impiccandosi nella sua cella del padiglione C: l’uomo è stato trovato seduto a terra, aveva anche scritto una lettera al figlio 15enne per spiegare le ragioni del suo gesto, legate a questioni personali.

L’ennesima vittima delle carceri italiane era ristretto nell’istituto del quartiere Vallette per stalking dallo scorso agosto, pur essendo ancora in attesa di giudizio: come Tecca Gambe il 28 ottobre, il ragazzo del Gambia che era finito in carcere per aver rubato delle cuffiette e che al Lorusso Cotugno si era ucciso, anche il 56enne Antonio ha utilizzato un lenzuolo per morire, attaccandolo alle sbarre.

L’uomo, secondo Repubblica, nei giorni scorsi non avrebbe mai parlato dei propri problemi né ai referenti del carcere né alla Garante dei detenuti. La morte di Antonio, originario di Carmagnola, in provincia di Torino, è la quarta da inizio anno nel carcere delle Vallette.

A fine luglio era stato Nuammad Khan, 38enne cittadino pachistano, ad impiccarsi sempre nel padiglione C del penitenziario. Quindi nel giorno di Ferragosto Alessandro Gaffoglio, 24 anni, passaporto italiano e origini brasiliane, poi lo scorso 25 ottobre Tecca Gambe, il 36enne arrestato per aver rubato un paio di auricolari da 20 euro in un negozio di articoli elettronici nel cuore di Torino.

Casi diversi, storie diverse, ma che testimoniano messe insieme la situazione drammatica che si vive nel carcere di Torino ed in generale in quelle italiane, dove i morti per suicidio sono ormai 77.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.