Cinque imbarcazioni rischiano il naufragio
Siamo ancora in tempo per salvare i 450 naufraghi, o è omissione di soccorso

Pubblichiamo l’appello che l’arcivescovo di Palermo ha rivolto alle autorità italiane ed europee affinché salvino i 450 migranti che rischiano il naufragio al largo di Malta.
Faccio appello a tutti coloro che hanno il potere di assumere una decisione sul destino di queste 400 persone affinché lo facciano subito e non costringano l’Europa a piangerle tra poche ore come vittime di questa barbarie. Non decidere in questa direzione significa ammettere che l’omissione di soccorso fa parte a tutti gli effetti della strategia che i nostri Governi stanno adottando per gestire il tema delle migrazioni, continuando a rendere plausibile lo straziante genocidio a cui molti ancora si rifiutano di assistere, voltando lo sguardo dall’altra parte. Da esseri umani prima ancora che da cristiani non possiamo non condividere l’impossibilità di tacere dinanzi al perpetuarsi di questo male, non possiamo non continuare a ricordare l’urgenza di agire contro tutto ciò che avviene attorno e nel cuore del Mediterraneo, in nome di diritti umani internazionali, della Costituzione italiana e del Vangelo.
Questa volta siamo ancora in tempo. Le autorità italiane, le autorità maltesi, le autorità europee sono ancora in tempo. La nostra umanità è ancora in tempo. Il nostro compito come cristiani è ancora in tempo. Oltre 400 vite nel cuore del Mediterraneo aspettano la nostra decisione, aspettano di essere salvate. Quante volte in questi anni abbiamo condiviso lo sgomento dell’impotenza, dato dallo sgomento dell’indifferenza dinanzi al destino disperato di centinaia, oramai migliaia di fratelli e sorelle che hanno perso la vita mentre tentavano di guadagnare niente di più che la loro stessa dignità, che il loro stesso diritto ad esistere! Oggi non è ancora troppo tardi! Faccio appello a tutti coloro che hanno il potere di assumere una decisione sul destino di queste 400 persone affinché lo facciano subito e non costringano l’Europa a piangerle tra poche ore come vittime di questa barbarie. Non decidere in questa direzione significa ammettere che l’omissione di soccorso fa parte a tutti gli effetti della strategia che i nostri Governi stanno adottando per gestire il tema delle migrazioni, continuando a rendere plausibile lo straziante genocidio a cui molti ancora si rifiutano di assistere, voltando lo sguardo dall’altra parte. Da esseri umani prima ancora che da cristiani non possiamo non condividere l’impossibilità di tacere dinanzi al perpetuarsi di questo male, non possiamo non continuare a ricordare l’urgenza di agire contro tutto ciò che avviene attorno e nel cuore del Mediterraneo, in nome di diritti umani internazionali, della Costituzione italiana e del Vangelo.
Monsignor Corrado Lorefice Arcivescovo di Palermo
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