“Di fatto siamo entrati nella quarta ondata”. A dirlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i nuovi dati elaborati dalla sua organizzazione che evidenziano un incremento di nuovi casi di contagio pari al 64,8%.

A parlare sono i numeri, ben chiari ed evidenti: nella settimana 21-27 luglio 2021, rispetto alla precedente, Gimbe registra un incremento di nuovi casi (31.963 vs 19.390) e decessi (111 vs 76).

Casi che continua a salire nonostante siano “sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi”, denuncia Cartabellotta. Per il presidente di Gimbe “il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati: di fatto siamo entrati nella quarta ondata”.

Nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, in tutte le Regioni eccetto il Molise si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 40 Province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre Province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193) (tabella 2). Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire anche i decessi: 111 nell’ultima settimana, con una media di 16 al giorno rispetto agli 11 della settimana precedente.

L’IMPATTO SUGLI OSPEDALI – L’impatto sugli ospedali resta per fortuna ancora minimo. Il numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio, anche se le percentuali rimangono molto basse: a livello nazionale 3% in area medica e 2% nelle terapie intensive, con tutte le Regioni che registrano valori nettamente inferiori al 15% per l’area medica e al 10% per l’area critica

“Dopo i primi segnali di risalita registrati la scorsa settimana – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si conferma un lieve incremento dei ricoveri che documentano l’impatto ospedaliero dell’aumentata circolazione virale”. “Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – aggiunge Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – continuano lentamente a crescere: la media mobile a 7 giorni è di 14 ingressi/die rispetto ai 10 della settimana precedente”.

LE VACCINAZIONI TRA GLI OVER 60 – Restano allarmanti i dati sulla campagna di vaccinazione. Sono infatti 2,06 milioni, pari all’11,5%, gli over 60 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. Dati di Gimbe che evidenziano eprò delle rilevanti differenze regionali (dal 19,9% della Sicilia al 6,4% della Puglia), mentre 1,11 milioni (6,2%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose.

Il ‘buco’ tra gli over 60 resta la preoccupazione maggiore. Come evidenzia ancora Renata Gili “da circa due mesi l’incremento delle coperture in questa fascia d’età è quasi esclusivamente legato al completamento di cicli vaccinali, mentre rimane ‘congelato’ il numero di over 60 che ricevono la prima dose, segno di una persistente esitazione vaccinale proprio dei soggetti più esposti a rischio di malattia grave”. Il trend di somministrazione delle prime dosi conferma l’appiattimento delle curve degli over 80 e delle fasce 70-79 e 60-69 e una flessione per tutte le classi d’età superiori ai 30 anni , con notevoli differenze di copertura tra le varie classi anagrafiche.

VACCINI E STUDENTI – Altra categoria attenzionata è quella degli studenti, in vista della ripresa della scuola a settembre. Dal monitoraggio Gimbe emerge che il 68,5% degli studenti è ancora senza alcuna copertura vaccinale.

Degli oltre 4,5 milioni di persone di età compresa tra 12 e 19 anni, poco più di 670 mila (14,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e quasi 765 mila (16,8%) hanno ricevuto solo la prima dose. Guardando alla parte mezza vuota del bicchiere, in questa fascia di età il 68,5%: sono in 3.121.710 a risultare ancora totalmente scoperti, con differenze regionali molto rilevanti: dall’85,9% dell’Umbria al 61,4% dell’Abruzzo. Senza contare che tra il personale scolastico (n. 1.460.922), se il 78,2% (n. 1.142.383) ha completato il ciclo vaccinale e il 6,6% (n. 97.185) è in attesa della seconda dose, il 15,2% (n. 221.354) non ha ancora ricevuto nessuna dose.

Redazione

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