La Turchia ha colpito obiettivi nel nord della Siria, rispondendo ai bombardamenti delle forze governative siriane che hanno ucciso almeno quattro soldati turchi. Ad annunciarlo è il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Un osservatorio di guerra siriano ha riferito che sono state uccise anche sei truppe di Damasco. Parlando con i giornalisti prima di partire per una visita in Ucraina, Erdogan ha dichiarato che l’artiglieria turca ha colpito circa 46 bersagli e ha affermato che sarebbero stati coinvolti anche aerei da guerra turchi, causando tra 30 e 35 vittime dalla parte siriana, ma non ha fornito prove. “Coloro che mettono alla prova la determinazione della Turchia con tali attacchi vili capiranno il loro errore”, ha affermato il presidente turco.

Erdogan ha anche rivolto un monito alla Russia: “Voglio dire alle autorità russe che il nostro bersaglio non siete voi, ma il regime. Non opponetevi”, ha detto. A suo dire, la Turchia non accetterebbe i tentativi da parte della Russia di calmare le tensioni, affermando che a Mosca è stato detto che Ankara non avrebbe sopportato alcuna “situazione in cui siamo inibiti”. “Non è possibile per noi rimanere in silenzio quando i nostri soldati vengono martirizzati”, ha sottolineato Erdogan. Il conflitto a fuoco, che è arrivato poche ore dopo che un grande convoglio militare turco è entrato nella provincia nord-occidentale di Idlib, l’ultima roccaforte ribelle in Siria, è probabile che aumenti ulteriormente le tensioni tra i due Paesi vicini visto che scontri diretti sono stati rari.

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