È esploso un vero e proprio caso Sputnik in Slovacchia. Proprio il vaccino russo che è stato ed è al centro di un dibattito vivace in Europa e in Italia. L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) hanno approvato al momento quattro preparati, ovvero quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca (che ha cambiato il nome in Vaxzevria), Johnson&Johnson che sarà distribuito in Italia a partire dal 16 aprile. Sputnik V, che a marzo era stato approvato in quasi 60 Paesi in tutto il mondo, sarebbe secondo alcuni una delle soluzioni per fare quel cambio di passo che la campagna vaccinale dovrebbe compiere. L’Europa però resta scettica.

La Slovacchia fa parte dell’Unione Europea ma ha deciso comunque di procedere con il preparato. Il caso esploso solleva grossi dubbi fra gli esperti. L’Istituto nazionale per il Controllo dei Farmaci (Sukl) ha fatto sapere di aver analizzato i lotti del vaccino russo arrivati nel Paese e riscontrato che non avrebbero le stesse proprietà delle sostanze utilizzate nei test e negli studi pubblicati dalla rivista medica Lancet. Fu proprio quello studio a lanciare Sputnik e a far superare molte perplessità sul farmaco in tutto il mondo: l’analisi riportava un’efficacia nel prevenire la malattia sintomatica nel 91% dei casi.

La fornitura di circa 200mila dosi è arrivata un mese fa. Il governo slovacco è entrato in crisi proprio sull’ordine del vaccino russo e non ha ancora deciso se vaccinare la popolazione con lo Sputnik. Il ministro delle Finanze Igor Matovic – l’ex premier che a fine marzo si è dimesso dopo le critiche per la gestione della crisi sanitaria e per la decisione di acquistare dosi del siero russo senza informare i partner di governo – si è recato oggi a Mosca per continuare le trattative sul vaccino.

Immediata la replica di Mosca, che grida alla fake news e al sabotaggio. “Purtroppo, in violazione del contratto esistente e in un atto di sabotaggio, l’Istituto nazionale per il controllo dei farmaci (Sukl) della Slovacchia ha fatto in modo che lo Sputnik V fosse testato in un laboratorio che non fa parte della rete dei laboratori ufficiali di controllo dei medicinali dell’Ue (Omcl) anche se questi erano disponibili. Il Sukl ha lanciato una campagna di disinformazione contro lo Sputnik e pianifica ulteriori provocazioni. La dichiarazione che il lotto consegnato alla Slovacchia non ha le stesse caratteristiche del vaccino descritto in Lancet è una fake news“, la nota sulla pagina Twitter dello Sputnik, riportata dall’Ansa.

Tutti i lotti sono della stessa qualità e sottoposti ai controlli dell’Istituto Sputnik, si legge ancora nella nota. Il fondo sovrano russo RDIF che gestisce la commercializzazione dello Sputnik ha chiesto “al governo slovacco di inviare il vaccino al laboratorio certificato dall’UE per i test (parte della rete Omcl) e ha inviato una lettera il 6 aprile 2021 chiedendo di restituire il vaccino a causa di molteplici violazioni contrattuali in modo che possa essere utilizzato in altri Paesi. Speriamo che la Slovacchia risolva le sue differenze interne e ci impegniamo a lavorare insieme per sconfiggere il Covid. I vaccini dovrebbero salvare delle vite e non dovrebbero essere usati in lotte geopolitiche e di politica interna. Insieme siamo più forti”.

IL VACCINO – Il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato oggi che il lungo processo di approvazione per l’uso del vaccino russo Sputnik V nell’Ue sta causando malcontento nei paesi europei. Alcuni hanno comunque approvato il siero, come Ungheria e Serbia. Il responsabile Salute del gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo Peter Liese ha invitato ad accelerare. Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, dopo che alcuni land avevano avviato trattative autonome, ha annunciato che il governo federale parlerà con la Russia per la potenziale fornitura di vaccini Sputnik, se il prodotto verrà autorizzato dall’Ema, l’ente regolatorio europeo.

L’Europa però non è per niente convinta. La posizione di Thierry Breton, il commissario europeo al Mercato interno e capo della task force europea sui vaccini contro il coronavirus dell’Ue, è simile a quella del mese scorso, quando diede priorità ai vaccini prodotti in Europa. È tornato sul tema dicendo che altri contratti non avvantaggerebbero “il portfolio di vaccini dell’Europa”. A Breton rispose senza giri di parole il Presidente russo Vladimir Putin.

La stessa incertezza vige in Italia. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha lodato le proposte dei Presidente di Sicilia e Sardegna di usare anche il vaccino russo per immunizzare le isole. Il Presidente della Campania – che ha firmato un contratto per il vaccino valido se dovesse essere autorizzato – Vincenzo De Luca si è chiesto: “Non si capisce perché dormiamo in piedi ancora oggi, perché Aifa non decide nel giro di due settimane se va bene o no”. De Luca ha confermato la settimana scorsa che le fiale costerebbero, qualora dovesse essere approvato, otto euro l’una. Il farmaco prevede il richiamo.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.