Zaia provoca Draghi: "Avevo ragione io". Il Premier: "Ema deciderà tra 3-4 mesi"
De Luca sposa Sputnik e attacca il Governo: “Un disastro, in Campania faremo da soli”
Per immunizzare tutta la Campania entro autunno “dobbiamo fare 60mila somministrazioni al giorno e ad oggi non abbiamo i quantitativi necessari”. Parte da questo presupposto il governatore Vincenzo De Luca per annunciare la stipula di un contratto di fornitura, a spese della regione, “con un’azienda che produce Sputnik, un vaccino aggiuntivo perché non è tra quelli trattati dall’Unione europea. Lo abbiamo prenotato per avere i vaccini necessari per immunizzare 4,5 milioni di cittadini con doppia dose”.
Il contratto diventerà operativo “immediatamente dopo l’approvazione di Ema o di Aifa. Ci stiamo muovendo sulla linea indicata da Draghi: se non abbiamo risposte dall’Unione Europea andremo avanti anche da soli per la parte aggiuntiva“. Da qui l’appello di De Luca alle autorità sanitarie di seguire tempi di verifica rapidi, ricordando che Sputnik “è già usato a San Marino e in altri 60 Paesi del Mondo, ha una copertura del 92% ed è stato valutato positivamente da una delle riviste scientifiche più autorevoli del mondo. Credo che lo Spallanzani stia facendo con i ricercatori russi un lavoro di verifica. Se chiudiamo questa partita nell’arco di un mese – osserva il governatore – avremo la possibilità noi e tutti i cittadini italiani di poter contare su una quantità di vaccini davvero importante in una condizione di sicurezza. Quindi sollecitiamo Governo e Aifa a muoversi, perché sono tempi di guerra, non di ordinaria amministrazione”.
De Luca annuncia poi che “una volta coperte le esigenze dei nostri concittadini, metteremo a disposizione di tutto il Paese la quantità restante. Intendiamo muoverci in un contesto di solidarietà nazionale e di aiuto reciproco se la disponibilità sarà importante”. In precedenza, nel corso della diretta, l’attacco al Governo: “La mia opinione è questa: se c’è una critica vera da fare è al Governo nazionale, non alle Regioni che hanno solo due responsabilità: alcune, soprattutto del Centro-Nord, hanno premuto troppo per aprire tutto prima del tempo, e alcune Regioni hanno delle criticità evidenti. Ma sono criticità che vanno individuate con precisione nella Regione chiamata in causa, non il sistema delle Regioni. Per il resto, se non ci fossero state le Regioni e avessimo avuto il Governo italiano con i livelli di efficienza che ha mostrato, l’Italia sarebbe andata al disastro“.
L’attacco al Governo è tutto nei numeri: “Ad oggi abbiamo 190mila vaccini in meno rispetto al Lazio con gli stessi abitanti, 30mila rispetto all’Emilia Romagna con 1,3 milioni di abitanti in meno, uguali rispetto al Piemonte con 1,5 milioni di abitanti in meno, 20mila in meno rispetto a Veneto con 900mila abitanti in meno. Lombardia ha più del doppio con il 40 per cento della popolazione in più. Un altro disastro“.
“Abbiamo mandato una sollecitazione al nuovo commissario di governo, il generale Figliuolo, perché entro il mese di aprile sia ripristinata l’equità nella distribuzione di vaccini”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta di Facebook del venerdì. “Il commissario ha introdotto il criterio 1 vaccino per ogni persona, e abbiamo detto che va bene, è passo in avanti – aggiunge De Luca – a condizione che recuperiamo ciò che non abbiamo avuto nei tre mesi che abbiamo alle spalle”.
LA REAZIONE DI ZAIA – “Ogni governatore decide cosa fare. Non ho nulla contro la Campania, ma se comprano lo Sputnik e il Governo non dice niente, significa che avevo ragione io”. Lo ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel punto stampa di aggiornamento sulla situazione sanitaria. “Significa che le Regioni possono comprare vaccini – ha affermato – a me è stata raccontata la storiella che le Regioni non potevano rifornirsi in maniera autonoma. E’ falso”. “Mi hanno rotto le scatole per nulla”, ha aggiunto.
DRAGHI: “EMA SI PRONUNCERA’ TRA 3-4 MESI” – “Qui c’è in gioco la salute, la vita, la morte, e noi dobbiamo sempre cercare il coordinamento europeo, far di tutto per rafforzarlo” ha ricordato il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Poi se non si vede una soluzione, è chiaro che dovremo cercare altre strade. Però starei attento a fare questi contratti perché ieri la presidente della Commissione ha messo in luce il fatto che, parlando col fondo di investimenti che ha in mano la proprietà della produzione del vaccino Sputnik, loro possono produrre un massimo di 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il 60% in vari siti internazionali. E non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, che non si prevede si pronunci prima di 3-4 mesi. Quindi se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”.
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