La corsa contro il covid
Sputnik atterra in Italia: accordo con lo Spallanzani per sperimetare il vaccino russo

Il vaccino russo Sputnik V sarà sperimentato all’Ospedale Spallanzani di Roma. L’annuncio è stato dato dall’Assessore alla Sanità e all’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato in una nota. “Presto ci sarà la firma dell’accordo di collaborazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani e l’Istituto Gamalaya di Mosca per valutare la copertura delle varianti anche del vaccino Sputnik V, il coordinamento per lo Spallanzani sarà affidato alla direzione scientifica”.
Annuncio anche da parte del Presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, in visita all’hub vaccinale allestito dall’Asl Roma 1 nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Tra qualche giorno verrà stipulato un primo accordo con l’Istituto Spallanzani per una sperimentazione in forma scientifica con il vaccino Sputnik, in attesa ovviamente dell’autorizzazione formale dell’Ema per quanto riguarda lo studio sulle varianti”, ha detto Zingaretti.
La notizia arriva a un paio di settimane di distanza da un meeting in videoconferenza tra l’Istituto per le malattie infettive di Roma, Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologia russo N. Gamaleya e Fondo Russo di Investimento. In quell’occasione erano stati presentati i risultati di un recente studio effettuato in Argentina sul vaccino Sputnik che “ha confermato la produzione di anticorpi neutralizzanti nel sangue del 100% delle persone vaccinate con Sputnik V”.
Nei giorni scorsi è cominciata la fase avanzata di sperimentazione clinica del vaccino made in Italy di ReiThera, società con sede a Castel Romano. Lo studio della Fase 2/3, denominato Covitar, ha già ricevuto l’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco ed è stato valutato positivamente dal Comitato etico dello Spallanzani.
L’obiettivo dell’Italia è quello di vaccinare l’80% della popolazione entro fine settembre. A partire da metà aprile sarà disponibile il monodose Johnson&Johnson, l’ultimo preparato a essere stato approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Il generale e commissario all’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo ha detto che in due settimane dovrebbero essere recuperate le 200mila somministrazioni saltate nei quattro giorni di sospensione del farmaco AstraZeneca. Tra il 5 e il 10% le prenotazioni saltate alla ripartenza, ieri, a partire dalle 15:00, dopo i pareri positivi dell’Ema sul preparato di Oxford.
“Registriamo per fortuna una grandissima adesione alla vaccinazione anche per Astrazeneca – ha detto Zingaretti – La campagna vaccinale è ripartita al 100% in modo molto positivo”. L’assessore D’Amato ha anticipato che il prossimo mese “avremo una difficoltà importante nell’approvvigionamento del vaccino AstraZeneca. Di converso avremo un aumento della disponibilità del vaccino Pfizer e questo ci consentirà di non diminuire complessivamente il livello delle somministrazioni, ma di passare fin da subito a 30mila somministrazioni al giorno”.
Fuga in avanti del segretario della Lega Matteo Salvini: “Sono assolutamente d’accordo con Merkel e con Draghi: se non lo fanno loro facciamolo noi, senza essere accusato di ‘putinismo’ o sovranismo”, ha detto il leader del Carroccio. “La salute non conosce confini, ostacoli e logiche geopolitiche e se c’è un vaccino che funziona e l’Europa ritarda, la Germania come l’Italia, la Francia o l’Austria hanno diritto a procedere per loro conto. Sono contento che ieri il presidente Draghi abbia confermato la linea del buon senso e del pragmatismo”. Qualche giorno fa era trapelata la notizia che l’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech ha firmato un accordo con il Russian Direct Investment Fund (RDIF), che tratta la distribuzione dello Sputnik all’estero, per produrre il composto russo in Italia, presso gli stabilimenti di Caponago, a Monza.
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