Le sue rivelazioni "nulla di nuovo"
Strage di Ustica, i dubbi sulle parole di Amato e la sofferenza dei familiari 43 anni dopo: l’ex premier “fornisca nuovi elementi”
43 anni dopo si prova a far luce sulla strage di Ustica dove persero la vita 81 persone (77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio) che si trovavano sull’aereo Douglas DC-9-15, precipitato nel mar Tirreno. A far discutere sono le parole dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato che in una intervista a Repubblica ha chiamato in causa la Francia, con l’aereo abbattuto da un missile francese perché “era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”.
Immediate le reazioni alle sue parole. In primis i figli di Craxi, Bettino e Stefania che hanno spiegato che Gheddafi fu si avvertito del pericolo che correva ma solo sei anni dopo, nel 1986. Poi ad intervenire è stata anche la premier Giorgia Meloni e il senatore d’Italia Viva, nonché direttore editoriale del Riformista, Matteo Renzi. Ad Amato viene infatti chiesto di fornire elementi utili alla sua tesi, evitando di alimentare il dolore e la sofferenza dei familiari che va avanti da decenni. Un giallo quello della strage sul quale la magistratura non ha ancora fatto chiarezza.
“Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”. Questo è quanto affermato dalla premier Giorgia Meloni.
Anche Renzi chiede rispetto per le famiglie che per anni hanno chiesto la verità. Nel corso della Festa di Italia Viva a Firenze, l’ex premier invita Giuliano Amato, che “non è stato soltanto per due volte il presidente del consiglio dei ministri, poi il presidente della corte costituzionale, per tre anni e mezzo sottosegretario di Stato: è stato uno dei grandi esponenti del nostro paese, una delle coloni istituzionali del nostro paese”, a fornire ulteriori elementi sulla strage. “Esprimo una perplessità sul modo con il quale è intervenuto. Se ha qualche elemento in più – e io immagino che l’abbia – deve essere molto più conseguente e non può limitarsi a un’intervista alla pur prestigiosa testata di Repubblica. Non può limitarsi a una ricostruzione del si dice perché chi ha fatto il presidente del consiglio dei ministri ed ha avuto accesso alla complicata materia dei segreti di Stato sa perfettamente che c’è un impegno nei confronti delle istituzioni di questo paese di parlare di certe cose con cognizione di causa d con dovizia di particolari particolari.”
“Il mio dunque è un invito al presidente: visto che ha ritenuto di dover fare questa intervista prima di chiedere a Macron che andava alle medie quando questo accade è eventualmente l’attuale presidente del consiglio cioè Meloni che deve chiedere formalmente spiegazioni alla Francia non Amato. Prima di chiedere attraverso il giornale La Repubblica delle spiegazioni dica tutto quello che sa nelle sedi opportune perché altrimenti sembra un messaggio in bottiglia e con 81 vittime non si fanno i messaggi in bottiglia. Se ha sentito il bisogno di dover parlare adesso e non nei 43 anni precedenti abbia il coraggio: sono certo che l’avrà ed avrà l’onestà intellettuale di andare a dire tutto quello che sa. Perché non si gioca coi sentimenti delle famiglie”
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che chiama in causa Salvini: “A stupirmi non è la tesi, che non è nuova, ma la persona che ha voluto riportarla alla ribalta” spiega in un’intervista a ‘La Stampa’ commentando le dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato sulla strage di USTICA. Perché Amato ne parla adesso? “Me lo chiedo, ma non ho risposte. Non credo sia una cosa casuale”. “Io faccio il ministro della Difesa, non mi compete parlarne. Ma forse compete al vicepremier, che si occupa di infrastrutture e trasporti, anche aerei ed anche di argomenti rilevanti di ogni tipo come leader politico”, sottolinea Crosetto riferendosi alle dichiarazioni del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini che ha chiesto alla Francia di fornire chiarimenti sulla vicenda.
© Riproduzione riservata