La percezione di insicurezza
Stupro Pavia, le urla che hanno salvato la studentessa (“L’aveva spogliata”). Piantedosi: “Allarme? Importante è che li prendiamo”

Quando sono intervenute in soccorso perché attirate dalle urla che provenivano da una traversina, l’hanno trovata semivestita e intenta a difendersi da un uomo che impugnava una bottiglia di vetro ed era visibilmente in stato di alterazione. E’ questo lo scenario che si sono trovate davanti ai loro occhi le due ragazze che due sere fa hanno salvato una coetanea di 24 anni da un tentativo di stupro avvenuto nel centro di Pavia. Si tratta del terzo episodio registrato in pochi giorni in Lombardia.
“La ragazza gridava disperata “aiuto”. Ci siamo fatte coraggio e siamo entrate nella stradina dove abbiamo visto la ragazza semisvestita e l’aggressore con una bottiglia di vetro in mano, visibilmente su di giri. Abbiamo iniziato urlare anche noi per bloccarlo” racconta una delle due studentesse al Corriere della Sera. Il loro intervenuto è stato provvidenziale: le urla infatti hanno attirato l’attenzione anche di due residenti della zona che si trovavano in strada. “Abbiamo dato l’allarme, descritto l’uomo alle forze dell’ordine, e abbiamo portato la ragazza in salvo, da una sua amica che la stava aspettando”.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la 24enne stava tornando a casa quando è stata aggredita da un 31enne, che è stato bloccato dopo un inseguimento da parte di Polizia e carabinieri. E la stessa fine ha fatto il presunto autore di una violenza sessuale commessa tra il 28 ed il 29 aprile in piazza Carbonari a Milano, un 32enne originario della Somalia. Era stata una 37enne senza fissa dimora a far scattare le indagini degli agenti della Squadra Mobile denunciando che un uomo l’aveva intercettata in centro città e le aveva offerto assistenza e ospitalità nel suo giaciglio di fortuna, dove poi invece l’aveva violentata. Il terzo stupratore arrestato è invece il 27enne marocchino che il 27 aprile scorso aveva abusato e poi picchiato a sangue una connazionale in un’ascensore della stazione Centrale di Milano.
Episodi inquietanti che, secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, non vanno trattati alla stregua di una emergenza. Il capo del Viminale ha partecipato al Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto nella prefettura del capoluogo lombardo, invitando a non trascurare “la percezione” di insicurezza che i cittadini hanno in luoghi come la stazione Centrale, dove – ha sottolineato – “rispetto al 2019 i reati come furti, rapine, lesioni personali e violenza sessuale sono calati del 39%”.
Se il sindaco di Milano Beppe Sala chiede maggiore prevenzione e, quindi, “un presidio costante e dinamico” intorno alla stazione, per Piantedosi “è evidente che esiste un problema di percezione di insicurezza” ma “il dato importante” è che “quasi il 100%” degli autori di questi reati è stato assicurato alla Giustizia”.
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