Sarebbero oltre 10mila
Svegliati Europa, terroristi Isis e foreign fighters rischiano di uscire dalle prigioni siriane
Il Pentagono ha appena annunciato che i prigionieri dell’Isis sono ancora sotto il controllo delle SDF
Caro Direttore,
in Siria circa 10mila terroristi dell’Isis sono in prigione nelle carceri che i miliziani curdi-siriani della Syrian Democratica Army (SDF) gestiscono dal 2017-2018. Tra questi c’è anche un numero imprecisato di foreign fighters provenienti dall’estero (paesi europei inclusi) di cui nessuno sinora si è occupato. Si stima inoltre che circa 3mila miliziani armati dell’Isis operino nel territorio siriano e che abbiano come obiettivo prioritario di liberare i terroristi incarcerati.
Il grosso guaio è che le milizie filo-turche della Syrian National Army stanno da settimane conducendo una dura offensiva nelle provincie controllate dai curdi con l’obiettivo di conquistare Kobane, città simbolo della sconfitta di Isis. C’è dunque il pericolo imminente che Daesh risorga in Siria e che migliaia di terroristi dell’Isis siano liberati. Di fronte a questo rischio tre leader molto influenti a livello internazionale (Giorgia Meloni Presidente del G7, Ursula von der Leyen presidente della Commissione europea e Kaja Kallas Alto Rappresentante della UE) hanno il compito difficile di intraprendere una iniziativa congiunta per convincere Recep Tayyip Erdoğan a fermare il più presto possibile l’offensiva della SNA contro i curdi siriani.
Il ritorno il campo del terrorismo dell’Isis e dei foreign fighters sarebbe una tragedia per tutto il mondo e, oltre a tutto, impedirebbe il rientro a casa dei tre milioni di siriani rifugiati in Turchia, che è uno degli obiettivi di Ankara. Prevenire e contrastare il ritorno del terrorismo e aiutare con consistenti supporti umanitari i milioni di cittadini siriani che in questi giorni cercano di tornare nel loro paese sono le due esigenze più urgenti a cui anche l’Italia può e deve contribuire con un ruolo da protagonista.
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