Da una parte la comunicazione responsabile che mira a tranquillizzare i cittadini soprattutto per il ruolo che si ricopre, dall’altra la verità nuda e cruda che, come sempre accade, fa male. Nei giorni di forte apprensione a Napoli e provincia per le numerose scosse di terremoto (quasi 600, la più alta di magnitudo 3.9) nella zona dei Campi Flegrei, riconducibili – secondo gli esperti – al bradisismo, a far discutere sono le parole del capo della protezione civile Fabio Ciciliano.

Ciciliano e la scossa di quinto grado

Rispondendo a un cittadino che chiedeva cosa potrebbe accadere in caso di scossa di magnitudo 5 a Pozzuoli, Ciciliano ha risposto in modo netto e generico: “Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conto i morti. Funziona così. Questa è la cosa che si fa normalmente nelle attività di Protezione Civile”. Parole ciniche le sue che hanno, inevitabilmente, turbato non poco i cittadini della zona durante l’incontro in programma ieri, 18 febbraio, nel centro di Protezione Civile di Monterusciello, quartiere di Pozzuoli, dove hanno partecipato anche i primi cittadini di Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida e Napoli, il Prefetto di Napoli Michele Di Bari e il direttore dell’Osservatorio vesuviano Pietro De Vito. Presenti anche alcune centinaia di cittadini e quasi 5mila collegate per la diretta streaming.

Ciciliano infastidito dalle domande: “Se non volete sentire scosse andate via”

Ciciliano, a tratti apparso infastidito dalle domande dei cittadini e di qualche presunto esperto, ha poi ribadito che “bisogna convivere con la realtà geologica del territorio” e “se qualcuno vuole evitare di sentire le scosse semplicemente deve andare via da questa zona”. Parole dure? Sicuramente ma sono anche parole ovvie in una zona dove, nonostante la presenza di numerosi crateri (ben 19 in circa 65 chilometri quadrati), si è costruito ovunque per decenni e oggi, favole a parte, non si può far altro che convivere con questa situazione (costantemente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che però non sempre può prevedere tutto quello che la natura ‘regala’) o andare via, con tutte le ripercussioni del caso, ambientali, economiche e professionali. E forse questo il punto dolente: i cittadini chiedono il cambio di stato di allerta da giallo ad arancione (che però prevede l’evacuazione dei pazienti in ospedale, dei detenuti e la tutela dei beni culturali) e, chi vive nelle zone più calde dei Campi Flegrei, l’evacuazione in un luogo sicuro (e senza costi personali).

Qualcuno si sarebbe aspettato dal capo della protezione civile nazionale frasi di circostanza, parole responsabili in un momento dove la tensione è altissima e i cittadini vogliono essere solo rassicurati dopo anni in cui si è fatto poco o nulla per mettere in sicurezza gli edifici. A criticarle anche le istituzioni locali che da tempo combattono l’allarmismo. Secondo molti, Ciciliano, per il ruolo che ricopre, avrebbe dovuto solo tranquillizzare la popolazione e non rispondere in modo schietto alle domande di cittadini spaventati da quello che sta accadendo. Per il sindaco di Bacolo Josi Della Ragione quella di Ciciliano “è stata una frase infelice, dettata dalla concitazione del momento. Sono certo che il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, che ho avuto modo di conoscere e che ha voluto essere presente per esprimere la sua vicinanza al territorio, saprà chiarire il suo intervento”.

La scossa di quinto grado e il piano di attuazione (solo successivo)

Sindaco che all’Adnkronos conferma che “da quando stiamo affrontando questi eventi sappiamo che il punto massimo di magnitudo attesa per gli eventi bradisismici è 5, 5.1 e ci dobbiamo convivere”. Poi spiega che “la risposta da dare in caso di eventi bradisismici di magnitudo 5 c’è e sta nell’attuazione della fase 3 del Piano Bradisismo approvato alla fine del 2024, che riguarda lo sgombero temporaneo di 15 mila abitanti e che riguarda una parte di Pozzuoli e una parte di Napoli”. Il problema è che le scosse raramente (se non mai) si riescono a prevedere. Dunque se si verifica un evento con una magnitudo del genere le parole di Ciciliano sono difficili da smentire. Una verità nuda e cruda che non piace, che, per molti, non andrebbe detta se ricopri ruoli istituzionali perché il tuo compito è quello di rassicurare, rassicurare e rassicurare.

Quello che però non torna è la richiesta di spiegazioni che la politica d’opposizione e altre istituzioni, come l’Unione Industriale di Napoli, chiedono a Ciciliano. Che spiegazioni? Con scosse di magnitudo 5 si verificano da sempre crolli e, inevitabilmente, morti. Per Industriali partenopei e Acen (Associazioni costruttori edili) probabilmente esiste una sfera di cristallo che va anche oltre la prevenzione e la stabilizzazione di interi edifici: “Le dichiarazioni del capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano, rilasciate nel corso di un incontro con cittadini di Pozzuoli, sono di una assoluta gravità e richiedono un immediato chiarimento. Se, infatti, un possibile innalzamento dei livelli di magnitudo delle scosse sismiche in atto nell’area può provocare distruzioni e morti, è inammissibile che non si sia provveduto a definire un piano di emergenza, a salvaguardia della vita delle persone dell’area potenzialmente pericolosa”.

Giovanni Pisano

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