Foto, documenti personali, recapiti: tutto finiva sull’app di messaggistica interna, utilizzata dai dipendenti di Tik Tok, la popolare piattaforma di condivisione di video, di proprietà cinese. Lo rivela il New York Times in un’articolata inchiesta.

I dipendenti dell’azienda pare abbiano regolarmente pubblicato informazioni sugli utenti su uno strumento di messaggistica e collaborazione chiamato Lark, secondo documenti interni ottenuti dal New York Times,

Tutto inizia nell’agosto 2021, quando TikTok ha ricevuto un reclamo da un utente britannico, che aveva segnalato un video dai contenuti abusivi e molesti.

Nel rispondere al reclamo, i dipendenti di TikTok hanno condiviso le informazioni dell’utente su uno strumento di messaggistica e collaborazione interno chiamato Lark, secondo i documenti aziendali. La piattaforma utilizzata è simile a Slack e Microsoft Teams, un comune tool di messaggistica e scambio dati.

Ma, per l’appunto, anche i dati personali dell’utente sarebbero finiti sulla piattaforma: dai dati anagrafici al documento di riconoscimento, fino alla foto profilo.

Ogni giorno, secondo il NYT, la piattaforma di scambio dati viene utilizzata da migliaia di dipendenti. Secondo quanto appreso dal quotidiano, su Lark è possibile rinvenire i dati personali di numerosi utenti statunitensi: patenti di guida, recapiti, foto.

In molti casi, le informazioni erano disponibili nei “gruppi” di Lark, essenzialmente chat room di dipendenti, con migliaia di membri. Un caso, insomma, che solleva dubbi su sulle pratiche sulla privacy di TikTok e sulla sua pericolosità, anche in virtù dei rapporti con la Cina.

Redazione

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