Il ministro della Giustizia Marco Travaglio ha presentato sul giornale ufficiale del ministero, il Fatto Quotidiano, la proposta di riforma del Csm senza neanche ascoltare il parere del sottosegretario Alfonso Bonafede.

Il ministro Travaglio ce l’ha molto chiara e propone che venga fatta sparire la componente democratica del Csm. Si perché i due terzi del Csm sono magistrati, casta, nominata dal gioco delle correnti. L’altro terzo invece è una componente democratica che rappresenta i cittadini poiché è eletta dal Parlamento. La componente dei togati è quasi tutta composta dai Pm che sono comunque una minoranza all’interno della magistratura ma così hanno tutte le leve in mano, sono molto più importanti dei giudici e tante volte le loro carriere dipendono dai Pm proprio perché dipendono dal Csm.

La proposta di Travaglio è: visto che si è accertato c’è una degenerazione nella magistratura e in particolare nel Csm e nella sua componente togata che è sostanzialmente dal punto di vista del funzionamento corrotta, visto che i magistrati non vengono nominati sulla base dei meriti ma sui giochi di corrente, delle cricche, delle bande, eliminiamo la componente democratica.

E’ una proposta geniale, eliminare la parte democratica e dare tutto il potere ai togati e al gioco delle correnti. Così si rende del tutto incontrollato il potere della magistratura. Se passasse la sua proposta avrebbe un potere assoluto, lo Stato verrebbe subordinato alla magistratura e si trasformerebbe lo Stato di diritto in Stato dei Pm.