Il ministro di Grazia e Giustizia Marco Travaglio, di cui Alfonso Bonafede è un sottosegretario, ha pubblicato sul giornale ufficiale del Ministero un lungo articolo nel quale espone il suo programma politico sul come riformare la giustizia.

Molto più potere ai Pm, meno potere ai procuratori. Non ci deve essere nessun controllo. Ogni Pm può controllare il suo territorio, arrestare chi vuole, mettere in prigione, far confessare e occuparsi di scandali politici che sono i principali reati da perseguire.

Il programma è quello dello Stato dei Pm. Travaglio premette che gran parte dei vertici della magistratura sono corrotti tranne quelli legati a lui come Nino Di Matteo, Piercamillo Davigo e Nicola Gratteri. Certo Di Matteo che ha accusato Bonafede di trattativa Stato-mafia è un problema in questo caso. Strano che il Csm non fa chiarezza su questa cosa e non apre un’inchiesta.

Il ministro della giustizia Travaglio vuole che sia fatta la sua riforma della magistratura, che siano cacciati i pochi magistrati garantisti, che sia fatta piazza pulita al Csm. Vuole assumere direttamente il controllo del partito dei Pm che sta combinando tanti guai e vuole, con i suoi uomini, portare avanti il suo programma politico.