Analisi critica. Quadro normativo. SSN: Uguaglianza, Equità e Universalità. All’art. 32 della Costituzione Italiana si legge: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Salute: diritto fondamentale. La garanzia dell’integrità fisica permette l’esercizio di tutti gli altri diritti presi in considerazione dall’ordinamento costituzionale. Documento del PPE «A European Union For Health»: il benessere fisico, mentale e sociale dei cittadini deve essere al centro delle azioni della politica perché coincide con il benessere di una nazione.

LO STATO ATTUALE DEL SSN – Il finanziamento pubblico della nostra Sanità nel 2024 rispetto al 2021 in termini di reali capacità di spesa (al netto di inflazione, costi Covid, costi energetici) perde ben 15 miliardi circa.

PREVISIONE OCSE ITALIA: annuo di 25 miliardi di euro (dati Eurostat, OCSE)

Continua, esponenziale crescita della contribuzione alla spesa sanitaria outpocket dei privati cittadini: fino a 41 miliardi e 500 milioni di euro nel 2022 (valore doppio rispetto a Francia e Germania). Spesa pubblica: 130 miliardi e 364 milioni di euro. Spesa complessiva: 171 Miliardi e 867 Milioni.

I due Governi, Conte2-Draghi: scelta di non prendere crediti (scaduti nel 2022) messi a disposizione del MES durante la pandemia e associati a condizionalità minime non paragonabili a quelle del PNRR. 37 Miliardi sui quali il Ministero dell’Economia stimava un risparmio, in termini di minore spesa per interessi rispetto al debito nazionale, di circa 3 Miliardi nell’arco del triennio. Assetti strutturali e dotazione di personale medico specialistico e infermieristico

Assetti strutturali e dotazione di personale medico specialistico e infermieristico

Esiguo numero di medici specialisti soprattutto in determinate specialita’ meno «ambite e ricercate» (emergenza/urgenza, anestesia, rianimazione, radioterapia, chirurgia). Esiguo numero di personale infermieristico (70.000 infermieri in meno rispetto ai principali paesi europei). 46% dei medici pensa alla pensione anticipata. 39% dei medici non pensionabili pensa di lasciare il sistema pubblico (circa 11.000 dal 2019 al 2022).

Assetti strutturali e dotazione di personale medico specialistico e infermieristico. Criticità: Numero chiuso per l’accesso alle facoltà di medicina. Costante e crescente esodo di neolaureati verso paesi esteri. Prepensionamento di medici dipendenti del Ssn (condizioni di lavoro impossibili). Crisi delle scuole di specializzazione (20% dei posti rimasti vuoti, molto maggiore per alcune specialità, e il 10% degli specializzandi abbandona la scuola dopo i primi due anni di formazione). Disparità salariale rispetto ad altri paesi europei (79% in meno rispetto a germania, regno unito svizzera per i medici e circa 50% in meno per gli infermieri rispetto agli stessi paesi.

PROPOSTE. Finanziamento del SSN Alla luce di queste gravi carenze è illusorio e persino velleitario poter solo pensare di risolvere tutti i problemi, ivi inclusi quelli più acuti (liste di attesa e Pronto Soccorsi) con interventi spot e segmentari. È necessaria invece una grande riforma. Una grande riforma di sistema che tenga conto delle diversità dei bisogni di salute, della necessità di progresso delle tecnologie e dell’organizzazione degli ospedali e non esistono riforme a costo zero, tantomeno una riforma di questa ampiezza e rilevanza. Prima di mettere a terra l’Autonomia Differenziata per la Sanità, accertamento da parte del Ministero della Salute in merito alla sostenibilità a livello regionale dei nuovi LEA, con un livello della loro reale attuazione per ognuno dei tre settori di riferimento (prevenzione, territoriale e ospedaliero) di almeno il 90% in tutte le Regioni e Provincie Autonome.

PROPOSTE. Focus sulla prevenzione primaria e secondaria Prevenzione primaria: programmazione e gestione di campagne di informazione e di educazione al momento del tutto inesistenti da parte delle Istituzioni Sanitarie atte a raggiungere soprattutto le giovani generazioni; necessaria grande attività di sensibilizzazione ed informazione su tali argomenti (40% dei tumori prevenibili ed evitabili). Indirizzare la ricerca sugli aspetti innovativi «Cancer Driven Interception» verso obiettivi concreti e verso gruppi di ricerca più meritevoli. Devono essere ricercate proficue collaborazioni con il privato. 20 miliardi di euro nel 2022 per la cura dei malati di cancro: estremamente importante ridurre il carico di malattia attraverso la prevenzione. Prevenzione secondaria: richiesta da parte di UE ai Paesi membri di raggiungere entro il 2025 il 90% di adesioni agli screening (mammografico, ricerca del sangue occulto delle feci e Pap Test) e alle vaccinazioni; raccomandata TC spirale nei forti fumatori per prevenzione del tumore del polmone. Recovery Plan e investimenti sulla medicina territoriale. Previsto dal PNRR di riservare solo 8.3% dei fondi previsti alla Sanità, di cui la maggior parte per il potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale. Risorse destinate anche agli ospedali ma solo per aggiornamento tecnologico e ricerca scientifica, ma non per il potenziamento strutturale ed organico e per acquisizione di nuovo personale. Ridotto del 2030% il numero delle strutture territoriali. Insufficiente interazione ospedale-territorio ed irrazionale compartimentalizzazione del sistema.

Recovery Plan e investimenti sulla medicina territoriale. Potenziamento dell’attività dei medici del Ruolo Unico di Assistenza Primaria, convenzionati con SSN, in regime di parasubordinazione. Collegamento dipartimentale con gli ospedali, soprattutto per le forme più complesse di attività clinico-assistenziale (ma non solo). Potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), soprattutto rivolto alla popolazione anziana e con importanti cronicità. Lo stato della ricerca clinica e traslazionale e l’accesso alle cure innovative. Provvedimenti per l’adeguamento di tutte le strutture cliniche del nostro Paese alla Normativa Europea sulle sperimentazioni cliniche. Attenta procedura di verifica degli IRCSS più carenti e su Alleanza Contro il Cancro. Trasformazione del Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 in piano operativo ed adeguato alla Europe’s Beating Cancer Plan della Commissione Europea. Riduzione dei tempi di registrazione centrale e di autorizzazione e rimborso dell’AIFA. Cancellazione delle procedure di iscrizione dei farmaci nei prontuari regionali. L’Industria Farmaceutica. Inclusione dei farmaci ad innovatività condizionata nel fondo dei farmaci innovativi, fondo che rimane in gran parte inutilizzato. Processi più rapidi per accesso dei pazienti ai nuovi farmaci. Eliminazione delle differenze territoriali con la cancellazione dei prontuari regionali. Attenuazione progressiva dei livelli e delle modalità del pay-back, sempre in considerazione delle condizioni economiche del SSN e del mantenimento delle sue caratteristiche di universalismo e solidarietà, cui le aziende farmaceutiche devono contribuire con parte dei loro utili. Potenziamento della ricerca competitiva sui farmaci innovativi (biologici ed immunoterapia).

*Presidente Federazione Oncologi, Cardiologi, Ematologi (FOCE)

Francesco Cognetti

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