Capita di incontrare persone che indossano due mascherine sovrapposte, spesso una chirurgica sotto e una di stoffa sopra. Secondo un nuovo studio dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie americani (Cdc), questo comportamento blocca per l’80% la penetrazione delle particelle, il doppio di quanto garantito da una singola mascherina. I ricercatori del Cdc hanno effettuato esperimenti con modelli artificiali e sono arrivati alla conclusione che quando due persone che si incontrano indossano entrambe il doppio dispositivo, la trasmissione delle particelle si riduce del 95%.

Negli Stati Uniti si era espresso in questo senso anche il principale esperto di malattie infettive e punto di riferimento durante l’amministrazione Trump, il dottor Anthony Fauci. Lo stesso neo-presidente Joe Biden si è spesso mostrato in pubblico, durante la campagna elettorale, con una mascherina di stoffa a coprire quella chirurgica.

La dottoressa Rochelle Walensky, direttrice del Cdc, ha anche sottolineato che sarebbe opportuno anche per i bambini “dai due anni in su” indossare sempre la mascherina, “quando sono a contatto con persone che non appartengono alla famiglia”. Lo studio ha rilevato che l’efficacia dei dispositivi dipende anche dalla capacità di aderire bene ai contorni del viso “per evitare la fuoriuscita di aria attorno ai bordi”. Devono essere ben tirati sul viso, nel modo più teso possibile, per massimizzarne l’utilità.

L’indagine ha però anche dei limiti: i risultati non tengono conto ad esempio degli uomini con barba, che può interferire con l’efficacia della mascherina, o dei bambini, i cui volti sono più piccoli. Inoltre, non ci sono dati di un confronto di una combinazione mascherina chirurgica sotto a una di stoffa con due chirurgiche o due dispositivi in tessuto una sopra l’altro. Infine, lo studio ha esaminato un solo tipo di maschera in tessuto, sebbene sul mercato ne esistano di diversi tipi.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.