Anche se all’inizio sembrava che il Covid non colpiva i bambini, nei mesi abbiamo scoperto che non è esattamente così. La Variante Delta spaventa e soprattutto preoccupano le conseguenze del virus sui bambini che in alcuni casi si possono trasformare il pericolose sindromi come la Mis-C. A settembre ricomincerà la scuola e già è acceso il dibattito su come fare a evitare un altro anno di Dad. Dunque cosa fare soprattutto alle elementari per la cui fascia di età scolare ancora non è previsto vaccino? Una soluzione ci sarebbe, ad annunciarla è Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico: in ottobre è in arrivo un vaccino per i bambini.

“Ci aspettiamo l’autorizzazione a novembre, sia Pfizer sia Moderna sono già a buon punto – ha detto intervistato dal Messaggero – Io ritengo che sia necessario vaccinare anche i più piccoli. Mi faccia ricordare che in Italia, da inizio pandemia, sono morti 28 pazienti di età pediatrica. E di questi 13 avevano meno di 10 anni. Così distribuiti: 4 sotto i 3 anni, 4 dai 3 ai 5 anni, 5 dai 6 ai 10 anni. Inoltre, vaccinando i bambini eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni. Sia la società pediatrica italiana, sia quella americana sono favorevoli alla vaccinazione dei bambini”.

Il tecnico fa il punto della situazione e snocciola i numeri della vaccinazione. A oggi sono state somministrate 72 milioni di dosi di vaccino, il 63% delle persone vaccinabili ha completato il percorso e il 68% ha ricevuto almeno una dose. “Abbiamo una copertura decisamente molto buona per gli over 80, il 92 per cento è vaccinato. Esiste, però, anche un grande lavoro da fare per mettere in sicurezza quelli delle decadi precedenti, che sono rispettivamente, partendo dai sessantenni e a scendere fino ai quarantenni, al 18, 26 e 34 per cento ancora da vaccinare completamente. Contando gli over 50, ci sono 4,5 milioni di persone che non hanno esaurito il percorso vaccinale”, ha detto Locatelli.

Il Coordinatore del Cts sottolinea l’importanza dei vaccini, superando le perplessità di chi dice che nonostante il vaccino le persone contraggono il Covid. “Oggi la maggior parte delle persone ricoverate è non vaccinata o ha ricevuto solo la prima dose – ha spiegato Locatelli – Quanto ci hanno offerto i vaccini, in termini di protezione da patologia grave, è straordinario. Tutti gli studi parlano del 97 per cento di protezione dal rischio di terapia intensiva o decesso. Che il vaccino non dia una copertura totale rispetto al semplice rischio di infezione lo abbiamo sempre detto. Ma ripeto: l’efficacia rispetto al rischio di andare in terapia intensiva o di morire è del 97 per cento.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.