Un accordo siglato tra Governo e Regioni porta i medici di famiglia a diventare parte integrante e nuova forza a sostegno della campagna vaccinale contro il coronavirus. In 35mila già pronti a partire. L’accordo è stato stipulato in una cornice nazionale. I medici di base saranno coinvolti e la loro azione coniugata a livello regionale per quello che riguarda i pazienti e la conservazione dei farmaci. “Ogni medico avrà un approvvigionamento certo che gli garantirà di rispettare i tempi organizzativi verso i propri assistiti e l’aggiornamento dell’anagrafe vaccinale. In tal senso sarà utilizzata un’apposita piattaforma di registrazione delle vaccinazioni effettuate a livello regionale da trasferire nei dati nazionali”, ha spiegato il Presidente dell’Emilia Romagna e Presidente della Conferenza Stato Regione Stefano Bonaccini. A questo punto, per entrare nel vivo della campagna, resta da sciogliere il nodo delle dosi.

“Abbiamo sottoscritto oggi un importante protocollo d’intesa con i medici di medicina generale per le vaccinazioni da Covid-19 che ci permette di guardare al futuro organizzativo della campagna vaccinale con maggiore ottimismo”, ha annunciato Bonaccini. “Con la sottoscrizione di questo nuovo accordo potremo infatti organizzare in modo più efficace e capillare sul territorio le vaccinazioni e implementarle, dando così respiro a tutti gli altri comparti sanitari in prima linea. Ringrazio sia il ministro Speranza che le organizzazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale per il positivo lavoro svolto”.

L’accordo disciplina anche le modalità della prestazione e l’obbligo di dotazione specifica, come per i programmi di vaccinazione anti-influenzale. I medici di base potranno operare, secondo quanto spiegato da Bonaccini, anche presso i centri vaccinali o a domicilio. “Ci sarà un finanziamento aggiuntivo ad integrazione del Fondo sanitario – ha concluso Bonaccini – e c’è l’impegno del Governo ad adottare uno o più provvedimenti di urgenza per lo stanziamento delle risorse necessarie. Siamo sulla buona strada, che è quella della concertazione e del coinvolgimento di tutti gli attori del nostro sistema sanitario per rispondere con forza alla pandemia”.

Soddisfazione anche da parte del segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti: “Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti”.

Vito Califano

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