È un tweet di Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo, a dare la buona notizia. L’Europa ha trovato una sintesi ed un accordo sulle misure per contenere i prezzi dell’energia. 

L’Euco ha raggiunto un accordo sull’energia. Prevalgono unità e solidarietà. Concordato di lavorare su misure per contenere i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese”, scrive Michel in piena notte, dopo una giornata di confronto durissimo tra i leader dei 27 Paesi membri.

Accordo che è una sorta di lascito di Mario Draghi, ultimo impegno in Europa del presidente del Consiglio che per mesi ha portato avanti la battaglia sulla solidarietà europea sull’energia, e che nei prossimi giorni lascerà Palazzo Chigi per essere sostituito da Giorgia Meloni.

Il punto di riferimento per l’accordo trovato questa notte è la bozza di regolamento del Consiglio del 18 ottobre 2022. L’accordo mette nero su bianco “l’urgenza delle decisioni concrete” da prendere sul gas con una serie di misure che includono la piattaforma di acquisti comuni e la creazione all’inizio del 2023 di un “nuovo benchmark complementare che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas”.

C’è l’intesa su un price cap “temporaneo”, con i ventisette capi di Stato e di governo che hanno concordato di dare un mandato “pieno e chiaro” alla Commissione europea di adottare “decisioni concrete”.

Come spiega l’Ansa, tra le misure previste c’è la piattaforma aggregata per il gas – volontaria ma obbligatoria per una quota del 15% del volume totale degli stoccaggi in Europa – così come l’incentivazione delle rinnovabili fino a un price cap al gas che sarà un “corridoio dinamico temporaneo” per limitare “immediatamente i rialzi eccessivi” del prezzo.

I leader inoltre hanno dato mandato alla Commissione e ai ministri dell’Energia anche di analizzare un quadro per il price cap al gas utilizzato per la produzione di energia elettrica (per una estensione del modello iberico).

La novità che ha fatto sorridere il premier italiano, che lasciando lasciando l’Europa Building ha sottolineato che il vertice  è andato bene”, c’è una prima cauta apertura a un nuovo possibile debito comune. Tra le misure, infatti, figura “la mobilitazioni di rilevanti strumenti a livello nazionale e Ue” con l’obiettivo di “preservare la competitività globale dell’Europa e per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico”.

La ‘palla’ passerà ora alla Commissione Ue, che dovrà presentare la proposta dettagliata sul corridoio di prezzo dinamico temporaneo e le valutazioni sul cap al gas per produrre elettricità. I prossimi appuntamenti chiave saranno il 25 ottobre, con la riunione dei ministri dell’Energia per esaminare la proposta, per arrivare a delle decisioni nel consiglio Energia straordinario che ci si aspetta sia convocato per il 18 novembre.

Redazione

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