Prima l’aggressione, le botte e poi il tentato stupro. Sono stati momenti di incubo per la giovane volontaria Michela (nome di fantasia) del centro di accoglienza della parrocchia di don Orione, situata nel quartiere Appio-Latino, che è stata aggredita da P.B., uomo di 38 anni che era il tuttofare della chiesa.

I fatti risalgono al 26giugno 2020, e per il 38enne è arrivata la condanna a otto anni di carcere per tentato omicidio e violenza sessuale, al termine del processo celebrato con rito abbreviato. All’uomo, che era solito frequentare la chiesa per fare diversi lavori manuali, è stato diagnosticato un disturbo della personalità. Per i periti, però, i problemi psichici non gli hanno impedito di essere capace di intendere e di volere al momento del fatto.

L’AGGRESSIONE

L’aggressione è stata particolarmente violenta. Sono queste le conclusioni delle ricostruzioni del sostituto procuratore Maria Gabriella Fazi, in base alle informative trasmesse dagli investigatori del commissariato Appio Latino e San Giovanni, intervenuti nell’immediatezza dei fatti.

In base ai racconti forniti dalla donna, l’uomo di 38anni si è nascosto nella camera da letto della volontaria e quando lei è entrata l’ha subito aggredita. Inutile le richieste d’auto della donna: il maniaco l’ha prima riempita di botte, poi ha tentato di strangolarla, infilandole persino la testa nel water, e quando la vittima era ormai stordita, ha tentato di stuprarla.

LA DINAMICA

L’uomo, dopo l’agguato nella stanza del centro di accoglienza annesso alla parrocchia, ha afferrata la donna e le ha subito girato intorno al collo il laccio del suo portachiavi per cercare di strangolarla, tirandole calci e pugni. La volontaria poi è stata condotta con ferocia in bagno, dove il maniaco ha tentato di soffocarla infilandole la testa dentro il water e poi ha provato a strangolarla, girando attorno al collo della vittima il flessibile della doccia.

La donna ha raccontato agli inquirenti che, a causa delle violente percosse, ha iniziato a perdere sangue. Ma questo non ha frenato la follia dell’uomo che, dopo aver allentato la morsa al collo, ha abbassato i pantaloni della donna nel tentativo di stuprarla. La vittima ha tentato di opporre resistenza, cercando di evitare la violenza sessuale: ha urlato con tutta la sua forza, costringendo il tuttofare alla fuga, forse spaventato anche da un rumore che proveniva da una stanza accanto. L’uomo è stato rintracciato nelle vicinanze dalle squadre di due volanti della polizia e arrestato.

I SOCCORSI

La volontaria è stata soccorsa con urgenza e ricoverata con prognosi riservata nell’ospedale più vicino. I referti medici parlano di una frattura del setto nasale, del versamento del liquido celebrale e di una serie di ematomi e patologie derivanti da tentativi di soffocamento.

Grazie al suo coraggio, la volontaria della parrocchia ha evitato che il violento episodio si trasformasse in tragedia.