Il momento del verdetto è arrivato e con esso l’attesa ordinanza che modifica nuovamente le zone epidemiologiche dell’Italia. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus responsabile di Covid-19 il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’ordinanza che individua le Regioni che in base all’analisi dei dati epidemiologici sulla diffusione dell’epidemia e agli scenari di rischio certificati nel report dell’Istituto superiore di sanità, passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa).

ZONA GIALLA – Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto restano zona gialla insieme anche alla Campania, regione che maggiormente preoccupava i tecnici per l’alto numero di contagi. Nel pomeriggio Brusaferro aveva parlato di ulteriori restrizioni per quattro regioni, ma nessuna di queste è stata inserita in zona arancione dall’ordinanza di speranza

ZONA ARANCIONE – Entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria  che si aggiungono a Puglia e Sicilia, già nella zona arancione dalla prima suddivisione in aree.

ZONA ROSSA – Entra ex novo nell’area rossa la Provincia Autonoma di Bolzano che si affianca a Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta.

L’ISS CHIEDEVA RESTRIZIONI IN 4 REGIONI – Proprio oggi il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro aveva indicato la necessità, nel corso del consueto punto stampa sulla curva epidemiologica del contagio in Italia, di ulteriori misure restrittive in quattro regioni. Per l’Ansa queste erano proprio Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto, rimaste invece in ‘zona gialla’ nell’ordinanza firmata oggi pomeriggio dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Una indicazione, quella di Brusaferro, alla base del report che indica le Regioni entrate in scenario 4, a rischio moderato “con alta probabilità di progressione”.

DATI PIU’ TEMPESTIVI – Una ulteriore novità arriverà dai prossimi giorni nel monitoraggio di base che determina le misure per le regioni nelle tre fasce, gialla, arancione e rossa. I partecipanti alla Cabina di Regia Iss hanno preso atto che il nuovo Dpcm di fatto modifica l’utilizzo del dato del monitoraggio “determinando discriminazioni poco utili nelle misure di mitigazione adottate nelle diverse Regioni” e per questo si è stabilito che i dati dovranno essere più tempestivi e rispondenti alla situazione attuale valutando anche elementi come la ‘resilienza ospedaliera’.

Redazione

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