Cultura
25 aprile, perché è la festa della Liberazione
Il 25 aprile è il giorno in cui l’Italia celera la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945. Una data storica, che coincise con l’inizio della ritirata dei militari tedeschi e dei repubblichini di Salò dalle città di Torino e Milano, dopo la ribellione dei cittadini e dei partigiani per riprendere il controllo delle due città.
A scegliere di festeggiare il 25 aprile come festa della Liberazione fu il governo provvisorio di Alcide De Gasperi il 22 aprile dell’anno successivo, stabilendo con un decreto legislativo luogotenenziale che quella data dovesse essere “festa nazionale”. La celebrazione venne quindi fissata in maniera definitiva soltanto tre anni dopo, con la legge n. 269 del maggio 1949.
#25Aprile, #Mattarella: Oggi celebriamo il 75° anniversario della #Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. La pandemia del virus ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case
— Quirinale (@Quirinale) April 25, 2020
Il 25 aprile, pur essendo celebrato come l’anniversario della Liberazione d’Italia, non coincide con la fine della guerra, che continuò in realtà ancora a maggio. La resa definitiva delle forze nazifasciste avverrà solo il 3 maggio, come stabilito dalla ‘resa di Caserta’ firmata il 29 aprile 1945. Il 25 aprile resta comunque il simbolo della sconfitta dei repubblichini di Mussolini e delle truppe naziste alleate, in un processo che porterà fino al referendum del 2 giugno 1946 sulla scelta tra repubblica e monarchia.
L’Italia non è l’unico Paese a ricordare la fine dell’occupazione di truppe straniere durante la seconda guerra mondiale. L’Etiopia, per esempio, il 5 maggio festeggia la sua liberazione dall’occupazione italiana, avvenuta nel 1941. Paesi Bassi e Danimarca celebrano la loro liberazione dai nazisti il 5 maggio, la Norvegia l’8 maggio, la Romania il 23 agosto.
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