Che sarebbe stata un’estate bollente sul fronte della gestione delle spiagge libere l’avevamo detto. Una confusione e un ping-pong di responsabilità inverosimile. Ma ora il Comune di Napoli pare essere arrivato a una soluzione: un’applicazione per prenotare il proprio posto al sole su quelle poche spiagge libere in città. Il problema è che mancano le spiagge, i posti a disposizione dei bagnanti che non vogliono pagare cifre esorbitanti per fare un bagno sono pochissimi: per la spiaggia delle Monache, unitamente a tratto di spiaggia pubblica ricompresa tra Palazzo Donn’Anna e Bagno Sirena, con ingresso dal Bagno Sirena, l’accesso giornaliero è consentito in un’unica fascia oraria 8.30-17.30 nel numero massimo di 400 persone.

Per la Spiaggia ricompresa tra Palazzo Donn’Anna e Bagno Ideal invece l’accesso giornaliero è consentito a un numero massimo 24 persone, di cui 12 accessi saranno garantiti attraverso il Bagno Ideal e 12 accessi attraverso il Bagno Elena. Ecco questi sono i posti delle spiagge libere. Ma di libero c’è poco ci sono orari di ingresso e pochissimi posti da prenotare online.

Il caos che verrà fuori da questa “organizzazione” non è difficile da immaginare e soprattutto resta il nodo delle responsabilità su quei lidi che non sono gestiti da privati ma neanche dal Comune che di fatto non ne vuole sapere più di tanto. Ne faranno le spese i cittadini che vivono in una città di mare, ma senza mare. Che dovranno affrontare peripezie non indifferenti pur di trovare un posto al sole… in un mare di discriminazione e malagestione della cosa pubblica.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.