Minuto di silenzio per il poliziotto ucciso
Altarino per Lino Apicella, l’omaggio dei residenti: “Celebriamo lui, non i boss”
Mentre il Comune di Napoli continua a sbarazzarsi di murales, icone e altarini dedicati ai boss e a chiunque abbia perso la vita in agguati legati alla lotta interna tra i clan, i cittadini e commercianti di vico Casciari a Napoli, in zona Piazzetta Orefici, si organizzano autonomamente e di tasca propria per restaurare ed allestire un’edicola votiva che accolga una foto del poliziotto Pasquale Apicella, detto “Lino”, ucciso da una banda di rom un anno fa in un drammatico incidente d’auto sulla Calata Capodichino.
“Sono questi gli eroi da ricordare, non i camorristi”, spiegano gli organizzatori in vista della manifestazione di stasera. L’intervento su un’antica edicola votiva dedicata alla Madonna dell’Arco proviene spontaneamente da una comunità che si ribella alla malavita e sceglie di abbracciare chi opera in difesa dei più deboli. Verrà anche osservato un minuto di silenzio mentre sarà intonato il vecchio canto della Madonna dell’Arco.
Lino Apicella fu centrato in pieno da un’auto lanciata a folle velocità e a fari spenti la notte del 27 aprile scorso, mentre si trovava nella sua volante insieme al collega Salvatore Colucci e stava intervenendo in supporto a un’altra volante intenta a inseguire dei criminali in fuga dopo un tentato furto alla banca Credit Agricole di via Abate Minichini.
Due dei criminali furono bloccati subito, gli altri due nelle ore successive; tre di loro sono stati accusati di omicidio volontario, tentata rapina, tentato furto, lesioni dolose e ricettazione. Apicella aveva 37 anni, era sposato e aveva due bambini, di cui l’ultima di pochi mesi.
© Riproduzione riservata