L’ultimo volo dell’Aeronautica militare proveniente dall’Afghanistan è atterrato poco dopo le 8 di sabato 28 agosto all’aeroporto di Fiumicino a Roma. Si conclude così l’operazione “Aquila Omnia“, iniziata il 15 agosto, che ha portato in Italia circa 5mila cittadina afghani. A bordo dell’ultimo volo 110 persone, tra cui 58 afghani. Presenti anche l’ambasciatore Stefano Pontecorvo con lo staff Nato, il console Tommaso Claudiil diplomatico della foto-simbolo dove prende in braccio un bambino e lo porta dall’altro lato della barricata – e i carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto. Ad accoglierli il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che si è complimentato con tutti, soprattutto con il console: “Grazie per tutto quello che hai fatto, hai onorato il Paese. Sei stato il fratello di tutti noi, siamo stati il primo Paese dell’Unione europea per evacuazioni, complimenti”.

“Siamo il primo Paese dell’Ue per cittadini afghani evacuati e per questo voglio ringraziare anche la nostra Intelligence e tutte le donne e gli uomini del ministero della Difesa per il grande servizio che hanno prestato al Paese in questi giorni” ha commentato il ministro. “Finisce una prima fase, la fase 1, ma è inutile nascondere che adesso inizia la fase più difficile: ci sono tanti cittadini afghani che aspettano ancora di essere evacuati. Non possiamo più farlo con i ponti aerei come abbiamo fatto in questi giorni, ma siamo pronti con le Nazioni Unite e con i Paesi limitrofi dell’Afghanistan a lavorare per garantire a queste persone che hanno collaborato con noi questi 20 anni di poter avere la stessa possibilità che hanno avuto i 5mila cittadini afghani che abbiamo evacuato in questi giorni”. Queste le parole di Di Maio, all’interno del Terminal 5 Di Fiumicino, dove ha accolto l’ultimo ponte aereo dall’Afghanistan.

“Proprio nelle ultime ore ho sentito il rappresentante delle Nazioni Unite dell’UNHCR, Filippo Grandi. Lo abbiamo invitato all’incontro straordinario europeo della settimana prossima per poter fare il punto con le agenzie e le organizzazioni delle Nazioni Unite. Perché ci auguriamo che queste e il numero più alto possibile delle associazioni non governative possano restare sul territorio afghano e quindi rappresentare un presidio di tutela dei diritti umani e della salute del popolo afghano con cui collaborare” ha aggiunto.

Adesso – ribadisce – “inizia una fase due, molto difficile, nella quale il nostro imperativo deve essere non abbandonare il popolo afghano, le donne, le ragazze. Non abbandonare tutti coloro che in questi anni ci hanno dimostrato una grande voglia di crescere, di cambiare la situazione che stiamo vedendo degenerare in questi giorni”. Di Maio si mostra poi preoccupato “per le minacce terroristiche, ed è per questo che nei prossimi giorni avremo altre riunioni con i nostri alleati per organizzare le prossime iniziative”. “L’Italia – prosegue – sta lavorando ad un G20 straordinario sull’Afghanistan. In queste ore sia io sia, soprattutto, il presidente Draghi, stiamo avendo interlocuzioni con gli altri Paesi che fanno parte di questo formato. Il nostro obiettivo è arrivare almeno sulle decisioni più importanti ad avere una linea condivisa nei confronti dell’Afghanistan, del popolo afghano, del futuro governo afghano a livello di Paesi G20”.

Carabiniere Tuscania: “La decisione del console ci ha salvato la vita”

Il momento dell’attentato nei pressi dell’aeroporto di Kabul (che ha provocato quasi 200 vittime tra civili e militari) “è stato scioccante ma devo dire che eravamo stati avvisati. Il Console (Tommaso Claudi, ndr) ha opportunamente deciso di sospendere le operazioni di recupero. E questo probabilmente ci ha salvato la vita perché era esattamente il luogo dove noi andavamo a recuperare i civili afghani. Abbiamo partecipato ad una commemorazione degli americani in onore dei caduti, ed è stato un momento molto emozionante, commovente ed ha colpito tutta la base”. A raccontarlo è il Capitano Alberto Dal Basso, comandante del contingente dei Carabinieri Tuscania a Kabul, dopo lo sbarco all’aeroporto di Fiumicino.

“Abbiamo lasciato una situazione molto caotica e molto incerta. Per fortuna il ‘Sistema Paese’ ha funzionato perché abbiamo recuperato anche più persone di quelli che erano gli obiettivi prefissati e devo dire che il fatto che il console sia rientrato sano e salvo e che il numero dei civili afghani rientrati sia stato sopra le aspettative sia stato un grande successo” ha poi aggiunto Dal Basso.

“Abbiamo avuto paura. Abbiamo provato a gestirla. Credo che il fatto di essere qui tutti insieme dimostra che ci siamo riusciti” ha rivendicato il comandante del contingente dei Carabinieri Tuscania a Kabul, dopo lo sbarco all’aeroporto di Fiumicino. “La realtà è sempre peggiore dell’addestramento”, ammette. “Ma i miei uomini si sono comportati in modo eccezionale. Non si sono mai tirati indietro. Anzi, mi chiedevano di andare a lavorare senza sosta. Sono fiero di loro e di tutto quello che hanno fatto”.

 

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