Continua il dramma nelle carceri d’estate. Da qualche giorno è iniziata la protesta pacifica nel carcere di Aversa. Tre volte al giorno i detenuti iniziano a battere oggetti sulle sbarre. A denunciare la difficile situazione del penitenziario è la garante della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore: “Il caldo, le carenze di attività e la discontinuità dell’area sanitaria destano preoccupazione. I detenuti in estate soffrono tantissimo e sembra che invece aumenti il disinteresse da parte delle istituzioni nei loro confronti”.

La garante ha parlato a lungo nel cortile del carcere con tutti i detenuti sotto il sole a 40° per capire cosa stia agitando la protesta. “Sono preoccupati per l’area sanitaria – spiega Belcuore – C’è discontinuità, il medico cambia sempre. In due anni sono già andati via due medici preposti. Poi il caldo asfissiante rende tutto più difficile. Ma probabilmente il disagio più grande è per il ritardo con cui vengono concessi i permessi”.

La garante spiega che per i Magistrati di Sorveglianza la mole di lavoro è enorme e la procedura è estremamente complicata dalla burocrazia. “Dovrebbero venire tutti in carcere per capire come si vive d’estate”, aggiunge la garante. Negli ultimi giorni i garanti hanno consegnato i ventilatori per migliorare la condizione dei detenuti. Ma c’è dell’altro: “Vorrebbero un campetto per giocare a calcio e il diritto di poter utilizzare l’area verde. Si tratta di una zona attrezzata con i giochi per i bambini che entrano in carcere per visitare i loro papà. È una zona bellissima che potrebbe fare molto bene a papà e bambini ma non viene usata”.

“I detenuti chiedono anche più progetti trattamentali in carcere come corsi di teatro, musica e canto – conclude la garante – Hanno intenzione di scrivere al CSM e avviare un pacifico sciopero della spesa”. Ad Aversa come in quasi tutte le carceri della Campania si stanno susseguendo le proteste. Il clima è teso e anche in altre carceri più volte al giorno i detenuti fanno la battitura. Troppi disagi in carcere che d’estate diventano davvero insopportabili, non solo per i detenuti ma anche per le loro famiglie e per tutti quanti in carcere ci lavorano, agenti e operatori compresi. Una situazione che da giorni denunciano i garanti. Man mano che passano i giorni ne sono sempre più certi: “Il carcere così come si sta muovendo rischia di diventare una polveriera. I detenuti si sentono abbandonati. Chiediamo che d’estate il carcere non smetta d’esistere”, hanno detto qualche giorno fa il garante regionale, Samuele Ciambriello e il napoletano Pietro Ioia.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.