Il sindacato: "I lavoratori operano nella paura e nell'insicurezza"
Bersaglio Atac, ennesimo episodio di sassi e bottiglie contro i mezzi pubblici: ferito alla testa l’autista

Prima sono saliti sul bus Atac della linea 051, poi il gruppo composto interamente da minorenni arrivato alla fermata è sceso, ha raccolto le pietre dal ciglio della strada e tempestato il mezzo con una sassaiola. L’autista, per interrompere la raffica e parlare con i ragazzi ha abbassato il finestrino, ma è stato colpito a sua volta alla testa. Immediato quindi l’allarme al Numero Unico per le Emergenze. Sul posto il 118, che ha medicato l’autista sul posto, e la polizia, a caccia del branco poi dileguato.
Attacchi gratuiti sempre più frequenti tanto che nella notte di domenica scorsa, in via Prenestina, è avvenuto un altro episodio vandalico. Questa volta è stato un senza fissa dimora a lanciare bottiglie di birra, almeno tre, contro un mezzo Atac. L’autista questa volta illeso, non si è fermato, proseguendo la marcia. Questi sono solamente gli ultimi fatti in ordine di tempo che vanno sommati a quelli in via Candoni avvenuti nei giorni scorsi e che delineano una situazione preoccupante.
Le denunce degli autisti e dei sindacalisti dei lanci di pietre contro i bus Atac sono frequenti. A provarlo anche le fotografie come quelle che descrivono l’aggressione che ha mandato in frantumi nel pomeriggio del 19 agosto il vetro del finestrino di una vettura in servizio sulla linea 128. L’episodio segue quelli accaduti nella serata di martedì 17 agosto, quando due autobus attivi sulla linea 981 sono stati costretti a interrompere il servizio sempre a causa del lancio di alcuni sassi contro i mezzi.
La municipalizzata dei trasporti capitolina assicura che sta lavorando per implementare la sicurezza, mentre i sindacati tallonano l’azienda, come sottolinea Roberto Ricci, segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio: “La situazione è insostenibile, ormai si rende necessario l’intervento del Prefetto. I lavoratori operano nella paura e nell’insicurezza”.
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