È nato nel 2018 e a due anni aveva già sviluppato un terribile e raro tumore: il Sarcoma di Ewing. Una malattia rara e di cui si conosce poco che ha portato la famiglia del piccolo a temere per il peggio. Ma i medici dell’azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon insieme a quelli del Pascale, non si sono arresi e hanno deciso di sperimentare un nuovo protocollo sanitario e terapie innovative. E alla fine ce l’hanno fatta: il bimbo di due anni insieme al team di medici sono riusciti a sconfiggere quel terribile male.

Il Sarcoma di Ewing è una forma tumorale che può svilupparsi in varie età, ma è più frequente in bambini e adolescenti. Per la maggior parte si sviluppa nelle ossa, in particolare in quelle del bacino, del torace e degli arti. Ma, come riportato dal Mattino, in questo caso il tumore ha aggredito una vertebra cervicale, rendendo la situazione ancora più complicata. Ma questo non ha spaventato l’equipe di medici al Santobono e al Pascale.

Ancora una volta la formula 1+1=3 si dimostra efficace mettendo insieme le competenze e le conoscenze specifiche di due ospedali che sono l’eccellenza della sanità in Campania. Il primario Massimo Eraldo Abate, direttore della Struttura Complessa di Oncologia Pediatrica del Santobono e Paolo Muto, direttore del Reparto di radioterapia oncologica presso l’azienda ospedaliera Pascale hanno realizzato e messo in atto un protocollo innovativo con il supporto della dottoressa Emma D’Ippolito. E il risultato è stato vincente.

Prima il piccolo è stato sottoposto a un intervento chirurgico di urgenza, eseguito dal dottor Cinalli, per togliere la massa tumorale dalla zona cervicale. Ma su una vertebra erano rimaste alcune tracce tumorali. Così i medici hanno deciso di sottoporre il piccolo a un’intenso ciclo di chemio e radioterapia per 5 settimane. Il piccolo ce l’ha fatta e oggi il tumore è scomparso anche negli esami della risonanza magnetica.

Una vera e propria storia a lieto fine, nonostante sia successo in piena emergenza Covid, quando curare le altre patologie era sempre più complicato. Il protocollo messo su dai medici napoletani dà molta speranza anche per tanti altri pazienti affetti da patologie oncologiche che necessitano di approcci terapeutici complessi e multidisciplinari che coinvolgono il lavoro di squadra di chirurgo, oncologo, pediatra e radioterapista.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.