Gli effetti dell'uscita
Brexit, Johnson smonta battaglia contro UE. L’Italia guadagna 3 seggi all’Europarlamento
Il Regno Unito non farà “concorrenza sleale” all’Unione europea dopo la Brexit. A dirlo è il primo ministro britannico Boris Johnson, parlando della relazione commerciale del Regno Unito con l’Unione europea. Il Regno Unito, ha aggiunto il premier, “non aprirà una battaglia spietata e non sta lasciando la Ue per minare gli standard europei”. Per questo, ha sottolineato ancora Johnson, “non ci sarà alcun tipo di dumping, commerciale, sociale o ambientale”. “Condivido l’ottimismo di Trump” e “agli antiamericani” che sono contrari a un accordo commerciale con gli Usa “dico: ‘crescete'”. “Sappiamo dove vogliamo andare e questo luogo è fuori, nel mondo. Stiamo riemergendo da anni di ibernazione come campioni del libero scambio” e Londra è pronta a impegnarsi in “vari negoziati” per volta, “riscoprendo muscoli che non usava da decenni”. Così continua il premier britannico Johnson, aggiungendo che “il libero commercio viene strozzato” e sottolineando che “da Bruxelles, alla Cina a Washington vengono imposti dazi con una proliferazione crescente delle barriere”, evidenziando che “ci sono ritardi sulla crescita”.
IL MERCATO INGLESE – “Dal punto di vista economico, Bruxelles ha molto di cui ringraziare i responsabili politici britannici negli anni che hanno preceduto Brexit, non ultimo il mercato unico dell’Ue”. Così, in una nota, gli analisti di Dws. “Fortunatamente – proseguono gli analisti -, non stiamo ancora dicendo addio ai nostri amici britannici in termini assoluti. Fino alla fine del 2020 e potenzialmente anche oltre, il Regno Unito sarà effettivamente ancora parte del mercato unico. Come argomento politico, Brexit potrebbe ancora tenerci occupati per molti mesi a venire”. Dopo “le difficoltà degli anni ’70, il Regno Unito se l’è cavata molto bene dal punto di vista economico”, prosegue Dws. “Una volta che le riforme degli anni ’80 sono entrate in vigore – aggiunge – il Regno Unito è riuscito a recuperare il ritardo rispetto alla Francia e a correre in avanti a partire dagli anni ’90. Il confronto con la Germania è un po’ difficile a causa della riunificazione. Tuttavia, prendendo come riferimento la Germania unificata, il Regno Unito rivela una performance ancora più impressionante. Gli inglesi non hanno tenuto per sé il segreto del loro successo e con questo non si intende aumentare il debito. A livello europeo, il Regno Unito ha continuato a spingere per una politica economica orientata al mercato e favorevole all’offerta”.
DEPUTATI ITALIANI IN EUROPARLAMENTO – Dopo le ultime ore di fuoco derivate dall’uscite del Regno Unito dall’UE, il Parlamento Europeo svela quale sorte spetta ai seggi. La maggior parte dei seggi della Gran Bretagna nel Parlamento Europeo è stato riservato per gli ipotetici futuri membri dell’Unione, mentre il resto è stato distribuito tra alcuni paesi membri attuali dell’UE. “La decisione prevede di redistribuire 27 dei 73 seggi assegnati al Regno Unito ad altri paesi e tenerne da parte 46 per le future adesioni”, si legge in una nota del Parlamento Europeo. Attualmente il numero di seggi nel Parlamento Europeo ammonta a 705. Prima della Brexit il Parlamento Europeo contava 751 seggi, il numero massimo consentito dai trattati dell’UE. I 27 posti liberati dal Regno Unito sono stati assegnati a Italia, Francia, Spagna, Polonia, Romania, Olanda, Svezia, Austria, Danimarca, Finlandia, Slovacchia, Irlanda, Croazia ed Estonia. L’Italia ha ottenuto tre seggi e d’ora in poi sarà rappresentata nel Parlamento Europeo da 76 deputati. Al posto dei deputati britannici entrano 3 deputati italiani: Salvatore De Meo (Forza Italia), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) e Vincenzo Sofo (Lega).
Dal 1° febbraio i deputati sono passati da 751 a 705, in seguito al ritiro del Regno Unito dall’UE. Entrano in Parlamento tre deputati in più dall’Italia, che vede i suoi eletti passare da 73 a 76. Per saperne di più: https://t.co/1p68vQWTa2 pic.twitter.com/YMmQOBGhDf
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) February 3, 2020
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