“Senza vaccini sarebbe stato peggio? Questo lo dice lei”, sibila in tv il sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato, Fratelli d’Italia. Era ospite di una trasmissione non certo ostile, su RaiDue, Gemmato. Il rappresentante istituzionale del Ministero che dovrebbe incentivare e sostenere le campagne vaccinali, si lascia andare a dichiarazioni tipiche dei No vax. Con trattazione più elusiva che erosiva – “Non cadrò nella trappola di schierarmi tra No Vax e Pro Vax” – e senza rispettare il dato inoppugnabile della scienza, lascia cadere il velo in diretta Tv.

Il sottosegretario Gemmato è venuto meno, nel volgere di pochi secondi in cui mette via la maschera, a tutti i suoi doveri istituzionali e politici. Viene meno la figura di garante dell’istituzione che presiede alla campagna vaccinale. Le reazioni delle opposizioni, ma anche del mondo scientifico, sono forti e immediate. È una bufera: si moltiplicano le dichiarazioni di tutto il centrosinistra – a partire da Enrico Letta – e del Terzo polo che ne chiedono le dimissioni. Gemmato si trincera prima nel silenzio, poi viene richiamato all’ordine dal ministro Schillaci. Nel palazzo del Lungotevere in cui si riuniscono i sottosegretari del Ministero della Salute, l’aria è tesa. Viene diffusa una nota per la stampa che ha tutto il sapore di una abiura ottenuta obtorto collo: “Idee No vax non albergano nel nostro pensiero. Ho sempre sostenuto la validità dei vaccini e la capacità che hanno di proteggere, soprattutto i più fragili” si vede costretto a precisare Gemmato nel pomeriggio.

Eppure quella sui vaccini inutili non è stata una battuta uscita male o una voce dal sen fuggita. Gemmato, farmacista di Bari, è il responsabile nazionale Sanità di Fratelli d’Italia. Ha piena coscienza delle sue affermazioni, che ribadisce in tutte le sedi. Già in campagna elettorale e poi in una intervista a Repubblica aveva reso nota la sua contrarietà al Green Pass (“Non è una misura sanitaria, non parte da principi scientifici”). Rispetto ai vaccini, se l’era cavata dicendo che “La strategia vaccinale dovrebbe mettere in sicurezza gli anziani e chi ha problemi di salute, vaccinare i bambini di 6 anni non ha avuto senso”. Si era anche detto favorevole per primo alla rimozione della vaccinazione obbligatoria per medici e infermieri: “Non vanno più messi obblighi al personale sanitario”, aveva annunciato. E così ha deciso di fare Giorgia Meloni. È dunque un sottosegretario ascoltato, le sue posizioni che tanto piacciono ai No vax diventano quelle del governo. Anche se forse non tutta la sua maggioranza ne era a conoscenza. E il problema diventa soprattutto quello del ministro.

Punta su questa contraddizione Osvaldo Napoli, Azione: “Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il suo sottosegretario, Marcello Gemmato, hanno idee diametralmente opposte sull’utilità dei vaccini contro il Covid. È evidente che uno dei due è fuori dalla linea del governo. Il ministro non può essere smentito dal sottosegretario: uno dei due è di troppo. O si dimette Schillaci o lascia Gemmato. Se rimangono entrambi, a perdere la faccia è il ministro”. La voce sdegnata della scienza arriva per bocca della Senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo. “Le parole del neo-Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in tema di vaccini, benché auto-smentite a stretto giro dall’interessato, possono essere pericolose se dette da un sottosegretario di Stato alla Salute”. Si tratterebbe di scarsa conoscenza della materia, oltre che di posizioni ideologiche antiscientifiche, secondo Cattaneo, che specifica: “L’On. Gemmato, nell’invocare una strumentale inversione dell’onere della prova circa l’efficacia dei vaccini – continua la senatrice – non conosce quel che l’Istituto di Superiore di Sanità, organo di consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica del ‘suo’ stesso ministero, scriveva nel report del 28 ottobre scorso”.

Tra tante polemiche, tarda ad arrivare la reazione di Giuseppe Conte, che parla solo in serata: “Gravissima la presa di posizione di Gemmato, una esternazione comunque non casuale. Il sottosegretario ha alle spalle un partito, FdI, e una leader, Giorgia Meloni sempre ambigui e irresponsabili”. Le polemiche su Gemmato entrano anche nel dibattito precongressuale del Pd, dove Stefano Bonaccini rilancia: “Un sottosegretario alla Salute che non crede ai vaccini, decisivi nella lotta sostenuta contro il Covid, non può rimanere al proprio posto”, scrive sul suo profilo Facebook, il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato segretario del Pd, Bonaccini. “Le affermazioni del sottosegretario Gemmato – aggiunge – sono anche un insulto ai tanti medici, infermieri, operatori socio-sanitari che in questi due anni e mezzo di pandemia hanno dato tutto per prevenire, curare, vaccinare. Ma – conclude Bonaccini – anche una completa mancanza di fiducia nella comunità scientifica e medica internazionale”. Il movimento No vax, del tutto ininfluente e inconsistente nei sondaggi politico-elettorali, è tornato a far parlare di sé con l’attività di qualche squadrista da tastiera che ha preso di mira in particolare, oltre ai bersagliatissimi virologi, anche la Senatrice a vita Liliana Segre. Che ha deciso per la prima volta nella sua vita di denunciare alla polizia postale, uno per uno, i profili telematici dei suoi hater.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.