Renzi incalza Letta e le ambiguità Dem
Calenda asfalta “le cose belle” di Di Maio, l’ex grillino sfoga su Conte: “Non sa usare il potere”
Prima l’attacco di Matteo Renzi a Enrico Letta, poi il secondo colpo assestato da Carlo Calenda. Il campo largo o “ammucchiata” come l’ha definita il leader di Italia Viva non regge. “Io non lo vedo Calenda in coalizione con Fratoianni e Di Maio” ha detto l’ex premier nel corso di “Mezz’ora in più” su Rai 3. Poche ore dopo, in una serie di tweet, il capo politico di Azione chiarisce meglio la questione elencando “le cose che ha fatto Di Maio” in questi anni.
“Cancellato il progetto Di gasdotto con Israele; cancellato impresa 4.0; cancellato un contratto da 4,2 mld su ILVA; provato a far saltare il TAP; cancellato la Strategia Energetica Nazionale; insultato come ladri (anche Di bambini) e corrotti tutti”. E ancora: “Preso in giro gli operai di Whrilpool; portato discredito all’Italia andando dai gilet gialli; fatto finta di abolire la povertà; preteso due ministeri senza aver mai gestito nulla in vita sua; minacciato di impeachment il Presidente Mattarella”. E in ultimo: “Litigato con Conte; letto in italiano le veline del Ministero degli Esteri; fatto un partito con Tabacci. Cerchiamo di recuperare la memoria, il senso delle proporzioni e la dignità. Grazie”, conclude.
Se il Pd è confuso, Renzi e Calenda sembrano avere idee chiare sugli alleati politici in vista delle prossime elezioni in programma il 25 settembre. Se “a destra Salvini e Meloni, a sinistra quelli che dicono no al rigassificatore e sì ai navigator, certo che corro da solo al centro” ha chiarito Renzi aprendo allo stesso Calenda.
Lo stesso Luigi Di Maio ha annunciato che domani si terrà “la presentazione di una nuova forza politica, che si chiamerà “Impegno civico”. Un nuovo partito con Bruno Tabacci. Partito nato dopo la scissione con il Movimento Cinque Stelle con il ministro degli Esteri che accusa Giuseppe Conte di aver smantellato il Movimento 5 Stelle e di averne fatto il suo partito.
Sempre nel corso di “Mezz’ora in più”, Di Maio ha detto che Conte “ha accentrato tutti i poteri” facendone “un partito autoreferenziale, e infatti Grillo se ne sta accorgendo”. “Grillo adesso sta intervenendo perché quello non è più il Movimento 5 Stelle, è diventato il partito di Conte. Credo che da una parte Conte ha realizzato il suo sogno, perché lui ha praticamente smantellato il Movimento e ne ha fatto il suo partito. Dall’altra Grillo se ne sta accorgendo un po’ in ritardo e sta provando a intervenire su alcune regole. Però non sono le singole regole il tema, il tema è che Conte – sottolinea – non solo ha tutti i poteri tra le mani, ma non li sa usare, perché infatti, l’abbiamo visto, ha perso tutte le elezioni in cui si è presentato come leader, e, soprattutto, in tutte le partite politiche ha fatto errori di valutazione”.
Di Maio ha poi smentito una sua candidatura sicura nel collegio di Modena precisando che “entro il 14 agosto bisogna presentare simboli e coalizione, poi le liste. Ma se non esiste una coalizione, come si fa a trattare i collegi?”. Infine auspica una commissione d’inchiesta che accerti legati “fra leader e partiti politici italiani e mondi politici economici e finanziari russi”. “Ci sono più ombre che luci, i legami fra forze politiche e leader italiani, e mondi politici, economico-finanziari e russi sono da accertare”.
Sulle possibili alleanze in vista delle politiche, Di Maio non menziona Renzi e Calenda e parta di Pd e Leu. A chi gli domanda come siano i rapporti con Roberto Speranza, che continua a battersi per un dialogo con il M5S, “io ho un ottimo rapporti con tutti i ministri, ma questo non è un tema DI rapporti personali. Qui stiamo costruendo un fronte per ricostruire questo paese, non perdere i soldi del Pnrr, realizzare le infrastrutture necessarie, investire nei servizi pubblici: questo non può farlo chi ha fatto cadere Draghi perché ha dimostrato di non avere il coraggio DI governare”.
Sul dialogo con Letta aggiunge: “Non è che abbiamo iniziato a parlarci adesso. Con il Pd abbiamo costruito insieme le politiche che hanno permesso di superare la pandemia e affrontare la guerra in Ucraina. Con Enrico Letta c’è un rapporto di stima reciproca” e “spero si arrivi con chiarezza” un perimetro “in cui si possa formare la volontà dI votare dei cittadini”.
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