"Punto al 5%. Calenda? Al centro ha ruolo rilevante"
Renzi e la confusione del Pd: “Mi attaccano e blindano Meloni, Letta vuole vincere con le ammucchiate”
Punta ad arrivare al 5%, apre a Carlo Calenda per un centro riformista e moderato che vorrebbe far ripartire da Mario Draghi e dice pronto di andare da solo se gli schieramenti attuali sono “a destra Salvini e Meloni, a sinistra quelli che dicono no al rigassificatore e sì ai navigator, certo che corro da solo al centro”. Parole di Matteo Renzi, il leader di Italia viva intervenuto a “Mezz’ora in più” su Rai Tre condotto da Lucia Annunziata.
L’ex premier accusa il suo vecchio partito di “blindare Meloni” con la linea che sta portando avanti in queste settimane il segretario Enrico Letta “ha già aumentato le tasse nel 2013”. Affondo netto quello di Renzi contro il leader Dem: “Non credo che si vinca con le ammucchiate, si vince con le idee chiare” facendo riferimento al campo largo che il Partito Democratico stanno provando a costruire da mesi. “Io non lo vedo Calenda in coalizione con Fratoianni e Di Maio” e “Letta il giorno dopo l’indizione dei comizi elettorali ha detto ‘noi non vogliamo Italia viva e Renzi ma una grande alleanza che tenga insieme da Di Maio a Fratoianni'”, però “non sembra credibile che si possa sconfiggere Meloni e Salvini, che sono un problema, mettendo insieme idee che sono l’opposto di quello che il Pd ha sempre pensato”.
Poi chiarisce meglio il concetto: “Se il Pd invece di attaccarmi e rivendicare ciò che è stato fatto di buono quando ha governato, propone di aumentare le tasse di successione, non sta attaccando Meloni, la sta blindando”, conclude il leader di Iv, “per questo serve un terzo polo di centro”.
“In questa doppia coalizione destra sinistra io non mi ritrovo. Lo chiami centro, terza via, lo chiami come crede. Credo ci sia uno spazio moderato e riformista che gli italiani voteranno”@matteorenzi a #mezzorainpiu pic.twitter.com/5J4QFnRsgV
— Mezz’ora in Più (@Mezzorainpiu) July 31, 2022
Da qui l’apertura a Calenda: “Se Azione decide di stare in questa parte qui hanno un ruolo molto rilevante. Poi il mio nome ideale che rappresenta l’agenda riformista è Mario Draghi ma l’hanno mandato a casa e non credo sia disponibile. Poi ci sono i ministri, Elena Bonetti. Molti pensano che quest’area centrale non conti niente – ha aggiunto – maio credo che sarà la vera sorpresa di queste elezioni”, quindi “quando io dico che il vero voto utile, perché giochiamo partita sulla competenza e non sull’ideologia, dico una cosa molto semplice”.
© Riproduzione riservata